Condominio, «la svolta è possibile
ma ci serve una mano»

«Finalmente qualcuno si sta accorgendo di noi». Agostino Manzoni, presidente provinciale dell’Anaci – Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, sintetizza così il cambiamento di prospettiva che vede in atto sul condominio e su chi si occupa professionalmente della sua gestione. Una svolta cominciata con la riforma entrata in vigore nel giugno scorso – «che è soprattutto una riforma dell’amministratore» – e in qualche modo ribadita dalla nascita a Bergamo del primo salone espressamente dedicata al settore, Condominio Expo, individuato dall’Ente Fiera Promoberg e dal mondo delle imprese come una delle risposte alla crisi dell’edilizia. «Per molto tempo siamo stati l’ultima ruota del carro – evidenzia -. Lo Stato ha cominciato a considerare il condominio dal primo gennaio del 1998, quando è diventato sostituto d’imposta, e ora, con la nuova legge, finalmente si chiarisce che per amministrare uno stabile servono conoscenze e competenze, che non basta il dopolavorista consolidato nell’immaginario comune. La maggiore attenzione la avvertiamo anche come associazione, se prima eravamo noi quelli che cercavano collaborazioni e patrocini, oggi cominciamo ad essere coinvolti come partner di istituzioni e iniziative».
Un riconoscimento, ma anche una “responsabilità”. Condominio Expo, ad esempio, è stato presentato come una nuova chance per un settore fortemente in difficoltà come l’edilizia. Lo è davvero?
«È indubbio che l’obiettivo delle costruzioni non può più essere il nuovo ma la riqualificazione dell’esistente e nei condomini da fare ce n’è. Basti pensare che solo a Bergamo i fabbricati sono 11mila e due terzi di questi sono in classe G, la più bassa tra le classificazioni energetiche».
Già, ma il periodo non sembra tra i più favorevoli per affrontare delle spese…
«È vero per la fascia di mercato più bassa, dove è impensabile, per via delle difficoltà economiche che molti inquilini stanno vivendo, proporre delle opere. Le fasce medie e alte invece sono interessate, anche per sfruttare al meglio le agevolazioni fiscali, che già dall’anno prossimo potrebbero scendere. Senza contare che alcuni interventi sono obbligatori, come l’installazione delle valvole termostatiche e la contabilizzazione del calore, e dal 2015 la rimozione dell’amianto da tutti i tetti. È stato calcolato che, rispetto ad un lavoro di normale manutenzione, uno che agisca anche sull’efficienza energetica costa circa il 20% in più, ma poi ci sono in vantaggi in bolletta».
Il miglioramento energetico dei palazzi, pare quindi di capire, non potrà essere rimandato più di tanto.
«È uno dei cavalli di battaglia della nostra categoria e ormai credo che siamo alla resa dei conti. Ci sono fabbricati che sprecano il 40% dell’energia, immobili costruiti quando il gasolio costava 25 lire al litro e si teneva acceso il riscaldamento tutto il giorno. Oggi le spese pesano quasi come un secondo affitto, diventa fondamentale migliorare l’efficienza energetica».
L’esigenza di rinnovamento si scontra con l’aumento della morosità dei condòmini e conti sempre più difficili da far quadrare.
«Siamo preoccupati perché si fa sempre più fatica a raccogliere le provviste e le banche non ci vengono incontro. Un amministratore si deve dar da fare parecchio anche solo per mandare avanti la gestione senza intoppi».
Cosa si può fare?
«Una mano da parte di chi ci governa non guasterebbe di certo. Penso ad un’Iva agevolata rispetto a quella del 22% per i lavori effettuati dal condominio, utile anche per combattere l’evasione fiscale, ma anche ad uno snellimento delle procedure, che implicano costi per documenti e professionisti e l’allungamento dei tempi. Anche i Comuni potrebbero avere qualche attenzione in più, a cominciare dalle cauzioni e dai canoni per l’occupazione del suolo pubblico in occasione dei cantieri».
Sembrano le richieste delle imprese…
«In affetti il condominio è una piccola azienda con un proprio bilancio di entrate e uscite, solo che ha una finalità è sociale. È un aspetto sul quale insistiamo da almeno una ventina d’anni ma che ancora, purtroppo, non è stato recepito. Nei paesi del Nord Europa i condomini sono, per esempio, un’alternativa meno costosa alle case di riposo per gli anziani soli e gli Stati riconoscono la loro funzione in questo senso. Il condominio è la cellula iniziale di una città e se ogni cellula funziona bene tutto l’organismo sta meglio, per questo avrebbe bisogno di maggiore considerazione da parte delle istituzioni».
C’è qualche proposta che vuole fare alla futura amministrazione di Bergamo?
«Sinceramente sono stanco di farne. In passato ho incontrato sia Bruni sia Tentorio per alcune proposte semplicissime, le hanno apprezzate ma non è successo niente. Ho suggerito l’idea di affidare al condomino la cura delle aiuole e degli spazi verdi vicini, che poteva rientrare senza aggravio di costi nelle spese per i nostri giardinieri e migliorare l’aspetto delle vie cittadine. Ho anche fatto notare ai responsabili della raccolta rifiuti che i cassoni dell’immondizia a filo di strada non sono esattamente un bello spettacolo e che con i piccoli mezzi a disposizione è possibile entrare nei cortili dei condomini per effettuare la raccolta. Mi è stato risposto che così si sono abbassati i costi, in realtà si è solo riversata una parte del lavoro sui nostri addetti anziché su quelli dell’azienda, con un peggioramento complessivo dell’immagine della città».
Ha esordito parlando di una “nuova stagione” per gli amministratori di condominio, di una figura che sta cambiando pelle…
«Come Anaci lavoriamo da sempre sulla preparazione e l’aggiornamento  (il corso di formazione per nuovi amministratori è già arrivato alla 19esima edizione ndr.), convinti del fatto che, se lavorano bene, gli amministratori possono fornire un buon servizio ai condomini. Non sempre è così, occorre ammetterlo, e questo va a scapito di tutta la categoria. Oggi, oltre alle nuove disposizioni di legge che pongono una serie di condizioni importanti per l’esercizio della professione, la preparazione è imposta dalla maggiore complessità della materia. Un amministratore deve occuparsi di aspetti contabili, legali, fiscali, tecnici, contrattuali, perciò è sempre più difficile che decida di farlo senza la giusta preparazione. Ne abbiamo una conferma nei nostri corsi. Quest’anno contiamo una quarantina di persone che, pur essendo già a contatto con il settore perché figli di amministratori o dipendenti di studi di amministratori, hanno comunque deciso di seguire un percorso formativo. È un segnale importante».
È quindi un’opportunità per chi cerca lavoro?
«Per chi lo vuole fare con serietà, sì. Posso dire tranquillamente che è un’attività che non teme la crisi perché se si lavora bene gli incarichi non si perdono mai. E poi c’è ancora una fetta ampia, soprattutto in provincia, di immobili che non hanno un amministratore professionale. Mi piace definire l’amministratore come il “libretto di istruzioni” di un fabbricato, colui cioè che preserva il valore del proprio investimento. Se si afferma questo concetto, gli spazi per operare si amplieranno di certo».
Non deve essere però facile fare andare d’accordo tante persone e i tempi non aiutano, sono infatti in aumento la litigiosità e le cause condominiali.
«Se c’è un bravo amministratore, in genere, non si arriva alla causa, perché la previene a monte. Nei nostri corsi proponiamo anche lezioni di psicologia applicata alle assemblee condominiali. Il rapporto umano è importantissimo e, se devo essere sincero, è una delle cose che personalmente più mi gratifica di questo lavoro. Si entra in contatto con l’universo, è questo che mi ha fatto decidere di lasciare, ormai una trentina di anni fa, un incarico da direttore di produzione per dedicarmi a questo settore».
Anaci è un’associazione storica, riconosciuta e certificata. Come va l’attività?        
«Con 250 iscritti siamo terzi a livello nazionale e, con le nuove leve in formazione, con ogni probabilità saliremo al secondo superando Brescia. Abbiamo un’ampia attività di formazione e aggiornamento e stiamo dando vita ad un nostro centro studi così da poter fornire agli associati risposte in tempo reale su diversi fronti. Tra qualche mese avremo inoltre a disposizione una nuova sede, sulla strada Briantea, più ampia e affiancata da altri professionisti legati alle nostre aree di interesse. Nascerà così un “polo del condominio”, un punto di riferimento unico per le diverse problematiche del settore. Considerando che tutte le nostre attività sono autofinanziate sono traguardi significativi».   


Commercio e turismo,
in vista dell’Expo
finanziamenti
agevolati
per l’ammodernamento 

Con il programma “Lombardia Concreta – Contributi al Credito per Turismo e Accoglienza” la Regione mette a disposizione 12,4 milioni di euro per sostenere le micro, piccole e medie imprese che operano nel settore del turismo e dell’accoglienza (alberghi e altre forme di ricettività, bar, ristoranti, commercio alimentare al dettaglio) per investimenti strutturali e di ammodernamento e per il potenziamento dell’offerta in vista di Expo 2015. Sono stati stanziati 10 milioni di euro (di cui 6 milioni per le imprese appartenenti al settore Turismo e 4 per quelle del Commercio) per l’abbattimento dei tassi d’interesse e 2,4 milioni di euro per il sostegno alla garanzia, che si stima faranno leva per 100 milioni di euro di finanziamenti. I contributi in conto interessi prevedono l’abbattimento del 3% dei tassi praticati dal sistema bancario sui finanziamenti concessi alle imprese ed un fondo di garanzia per le imprese che accedono ai finanziamenti. La misura prevede che i finanziamenti richiesti alle banche siano destinati a progetti di investimento da un importo minimo di 30mila ad un massimo 300mila euro.

Il bando
Lombardia Concreta offre sostegno per la realizzazione di progetti di miglioramento delle strutture e per il potenziamento dell’upgrade, tramite investimenti strutturali, in beni materiali e in nuove tecnologie, in un’ottica di marketing territoriale e di innalzamento dell’attrattività del territorio lombardo. Gli interventi di riqualificazione devono rappresentare un miglioramento rispetto allo stato attuale ed essere in linea con i più elevati standard qualitativi del settore di riferimento e devono caratterizzarsi per un ridotto impatto ambientale, con preferenza per l’utilizzo di materiali eco-compatibili e di energie rinnovabili.

Beneficiari
Settore Turismo
Micro, piccole e medie imprese operanti nel settore del turismo, di cui al Codice Ateco 55 “Alloggio”(55.10.00 – 55.20.10 – 55.20.51 – 55.30.00).
Settore Commercio
Micro e piccole imprese operanti nel settore del commercio alimentare al dettaglio e dei pubblici esercizi di cui ai Codici Ateco 47.2 “Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati” e 56 “Attività dei servizi di ristorazione”.
I soggetti partecipanti dovranno avere – alla data di presentazione della domanda – la sede operativa nel territorio della Lombardia, essere iscritti nel Registro Imprese ed essere in attività.

Tipologia di contributo
L’agevolazione finanziaria consiste nella concessione di un contributo in conto interessi a fronte di finanziamenti concessi dal sistema bancario convenzionato con Finlombarda SpA. Il contributo in conto interessi, erogato all’impresa per il tramite dell’istituto finanziatore, sarà pari a 300 basis points al fine di contenere l’onerosità del finanziamento a carico dell’impresa beneficiaria. È prevista una garanzia agevolata collaterale attraverso i confidi soci accreditati. Il contributo in conto interessi sarà corrisposto, successivamente all’erogazione del finanziamento da parte degli istituti bancari convenzionati, in unica soluzione in forma attualizzata. Sono ammessi ad agevolazione i finanziamenti di importo pari o superiore a 30.000 euro e di durata non inferiore a 24 mesi (2 anni) e non superiore a 84 mesi (7 anni). I finanziamenti potranno avere una durata anche superiore a 84 mesi, fermo restando che l’agevolazione regionale sarà quantificata comunque sul periodo massimo di 84 mesi (7 anni).
L’agevolazione regionale sarà calcolata sull’importo del finanziamento massimo pari a 300.000 euro, fermo restando che i progetti di investimento possono essere di importo superiore a tale soglia.

Interventi ammissibili
Il finanziamento deve essere destinato esclusivamente alla realizzazione di un programma di investimento di importo ammissibile minimo pari a 30.000 euro per una o più delle seguenti spese (al netto di Iva):
A. Opere edili e impiantistiche, funzionali all’ammodernamento e alla ristrutturazione dei locali e delle strutture di servizio e all’ampliamento e ristrutturazione di spazi comuni, pertinenziali e funzionali all’attività.
B. Arredi funzionali all’attività dell’impresa, ivi comprese palestre, piscine, saune, Spa e zone benessere, anche finalizzate all’innalzamento della classificazione alberghiera.
C. Attrezzature e strumenti tecnologici per il miglioramento delle modalità di gestione delle strutture e dei servizi offerti.
D. Impianti e tecnologia per l’installazione di reti wifi gratuite a disposizione degli ospiti e clienti.
E. Interventi per l’efficientamento energetico degli edifici, per l’acquisto e l’installazione di impianti ad energia rinnovabile, per la parte non coperta da altre agevolazioni.
F. Mezzi di trasporto a trazione ecologica (veicoli: elettrici, ibridi, Gpl, metano, classe minima Euro5, biciclette elettriche, minivan) strettamente legati alle attività d’impresa (es. mezzi collettivi per il trasporto gratuito dei clienti – veicoli commerciali, immatricolati ad uso commerciale ed intestati all’impresa).
G. Attrezzature ed impianti per la sicurezza dei locali in cui sono esercitate le attività d’impresa.
H. Spese di progettazione, direzione lavori e collaudo tecnico, nella misura massima del 5% della somma delle spese di cui ai punti precedenti.
I. Opere, arredi e attrezzature di cui alle lettere A, B, C finalizzate ad accrescere gli standard qualitativi ulteriori rispetto agli obblighi di legge per il turismo accessibile.
Non sono ammissibili le spese per:
– l’istallazione degli apparecchi da gioco d’azzardo lecito ivi comprese eventuali opere murarie che dovessero rendersi necessarie anche a seguito dell’adozione da parte di Regione Lombardia del regolamento accessi di cui all’art. 4 c. 10 della LR 8/2013; acquisto di fabbricati e terreni e aree di pertinenza; atti notarili, registrazioni, imposte e tasse; l’esercizio e la gestione corrente di impresa; scorte e per il funzionamento in generale; oneri accessori; acquisto di materiale di consumo in genere; restauro di beni mobili già di proprietà; acquisto di beni usati; lavori in economia; leasing.
Non saranno altresì ammesse spese in auto fatturazione.
Si precisa che tutte le spese ammissibili devono essere:
– comprovate da fatture quietanzate, o documentazione fiscalmente equivalente, emesse dal fornitore dei beni/servizi;
– comprovate da documentazione bancaria che attesti il pagamento effettivo delle somme esclusivamente da parte del soggetto beneficiario.
Sono ammesse le fatture emesse e quietanzate entro il periodo massimo di ammissibilità delle spese compreso tra il 29 novembre 2013 (data del provvedimento N. X/986, con il quale la Giunta Regionale ha approvato i criteri per la predisposizione del bando) e i 24 mesi successivi alla data di assegnazione del contributo.

Termini di presentazione della domanda
Le domande possono essere presentate secondo procedura “a sportello”, ovvero in base all’ordine cronologico di presentazione e fino a esaurimento dei fondi disponibili, a partire dalle ore 10 di giovedì 10 aprile. Ogni impresa può presentare uno o più progetti di investimento e relativa richiesta di contributo in conto interessi, fermo restando il limite di 300.000 euro quale tetto massimo agevolabile. Le imprese beneficiarie a valere sul Bando possono usufruire altresì delle agevolazioni previste con il “Fondo Plafond a copertura dei rischi per garanzie rilasciate a favore delle Pmi del settore commercio e turismo”, di cui “Avviso agli intermediari finanziari iscritti all’elenco speciale ex art. 107 del D.lgs. n. 385/1993 (Testo Unico Bancario, o anche TUB) per l’accesso al “Fondo Plafond a copertura rischi per garanzie rilasciate a favore delle Pmi del settore commercio e turismo” ex DGR X/986 del 29 novembre 2013.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del Credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)


Premio Arrigoni
ai ristoranti
Trattoria Visconti
e La Corte
del Noce

Sono due ristoranti i vincitori della terza edizione del premio dedicato alla memoria di Francesco Arrigoni, il giornalista e critico enogastronomico bergamasco, allievo di Veronelli, penna del Gambero Rosso e del Corriere della Sera, scomparso prematuramente nell’agosto del 2011. Premiati per la tipicità e l’attenzione nella selezione delle materie prime e alla filiera corta sono La Corte del Noce di Villa d’Adda e la Trattoria Visconti di Ambivere. Il primo, collocato in casolare del 1400 nel Parco dell’Adda, è guidato dal 1983 dallo chef Graziano Foresti e dalla moglie Mina Putelli, mentre il secondo si trova nel centro storico di Ambivere ed è gestito dalla famiglia Visconti da tre generazioni. La consegna, in programma nella serata di giovedì 20 marzo, sarà affidata a Ellen Hidding, conduttrice del programma tv Mela Verde, insieme al vicedirettore dell’Ascom Oscar Fusini e al presidente di PromoIsola Silvano Ravasio. L’iniziativa è inserita tra gli appuntamenti della Fiera del Libro, in svolgimento fino a domenica 23 al centro commerciale “Il Continente” di Mapello, con la regia di Promoisola, Comunità Isola Bergamasca, Comune di Mapello e Sistema Bibliotecario Area nord-ovest della provincia di Bergamo.
Il Premio Arrigoni è realizzato in collaborazione con l’Ascom e vuole portare in evidenza le eccellenze della Bergamasca e, in particolare, l’importanza della dimensione etica nel campo enogastronomico, ossia la capacità di offrire al consumatore tutti i piaceri della buona tavola coniugando la massima attenzione alla scelta delle materie prime, la cura nella preparazione dei piatti e la passione per i prodotti della propria terra. La prima edizione è andata a Petronilla Frosio, presidente dei ristoratori dell’Ascom, mentre lo scorso anno il riconoscimento era stato assegnato all’Azienda Agricola Magni di Tassodine, che si è distinta nella produzione di vino.


Salumieri Ascom,
a Lilliput
degustazioni
per piccoli
gourmet

Il Gruppo gastronomi e salumieri dell’Ascom torna ad incontrare i piccoli buongustai a Lilliput, il Villaggio Creativo organizzato dalla Promoberg alla Fiera di Bergamo dal 20 al 23 marzo. Lo fa con il progetto “Educare al gusto”, che propone agli alunni delle scuole elementari dei momenti alla scoperta dei prodotti tipici della Bergamasca. Nei giorni della manifestazione dedicati alla visita delle scolaresche (giovedì 20 e venerdì 21), le classi possono iscriversi alle degustazioni guidate condotte dai professionisti del Gruppo e della Pia Unione San Lucio, che condivide l’iniziativa. Come nelle degustazioni solitamente proposte agli adulti, i bambini riceveranno dei piattini con degli assaggi di salumi e formaggi e potranno apprendere come vengono prodotti e imparare a riconoscerne le caratteristiche osservandoli e gustandoli. Nei due giorni successivi quando l’accesso è riservato alle famiglie, lo stand ospiterà invece dei laboratori a tema che uniscono gioco e degustazione sempre con la guida degli esperti assaggiatori.
L’iniziativa debutta ufficialmente a Lilliput dopo una “sperimentazione” avvenuta lo scorso anno (che ha avuto come protagonisti i 120 alunni delle scuole elementari di Villa d’Ogna al termine di un percorso di otto merende-lezione) e si inserisce a pieno titolo nei programmi dell’associazione, che ha tra i propri obiettivi promuovere la cultura del gusto e le conoscenze dei consumatori. «È importante – dicono i promotori – che le giovani generazioni comincino presto a capire cosa stanno mangiando, indipendentemente dal fatto che stiano addentando una merendina, pane e salame o la torta fatta in casa. Non vogliamo promuovere una merenda rispetto ad altre, ma mostrare ai bambini che possono scegliere con consapevolezza». Portando in primo piano il lavoro dei salumieri, la presenza a Lilliput ricorda inoltre il valore delle piccole attività indipendenti all’interno della vita di un città o di un paese.


Gelato,
coni a 1 euro
e concorso
per la Giornata
Europea

In Bergamasca, il gelato vive due giorni da grande protagonista. In occasione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, istituita dal Parlamento di Strasburgo per sottolineare il valore di questo alimento e la capacità di chi lo produce, il Comitato Gelatieri dell’Ascom promuove due appuntamenti. Il primo, domenica 23 marzo, è rivolto ai consumatori e fa propria l’iniziativa internazionale che accomuna le gelaterie artigianali di almeno 12 Paesi nella proposta di un gusto speciale (per il 2014 è stato scelto “Stracciatella d’Europa”, gelato fior di latte variegato al cioccolato fondente e succo di arance) al prezzo di un euro. I golosi non avranno che l’imbarazzo della scelta, visto che sono più di cinquanta le insegne di città e provincia che aderiscono. Lunedì 24, invece, si terrà la seconda edizione del “Concorso di gelateria artigianale di Bergamo” aperta e gelatieri e studenti degli istituti alberghieri. Tema è la riscoperta del gusto lattemiele abbinato a prodotti di eccellenza bergamaschi o alla rielaborazione ricette di pasticceria e gastronomia tipiche. All’Istituto alberghiero Alfredo Sonzogni di Nembro una giuria di nomi eccellenti valuterà le creazioni di 27 gelatieri e di 14 squadre, ognuna composta da due allievi, degli istituti alberghieri di Nembro e San Pellegrino.

â–  Le insegne che aderiscono alla promozione
In città: Cuore, Frigidarium, Lekka Lekka, Safarà Soft, Tassino Café, Tuttifrutti. In provincia: Il Dolce Freddo (Albano Sant’Alessandro), Franca (Albino, due punti vendita), Fior di Panna (Almenno San Bartolomeo), Petite Fleur (Almenno San Salvatore), Rosa (Arcene), Artigel (Azzano San Paolo), La Piazza (Bolgare), La Gabbia (Capriate San Gervasio), Megaron (Casnigo), Baciamicocco (Chiari), Il Gelato da Giò (Chiuduno), Il Gelato di Ubaldo (Chiuduno), Artigiana Gelati (Clusone), Da Claudio (Clusone), Selz Café (Clusone), Vanilla (Cologno al Serio), Biffi (Credaro), Blitz (Curno), Sottosopra (Dalmine), Oasi (Fara Gera d’Adda), Artigiana Gelati (Gazzaniga), Agriall (Grassobbio), Tutta Panna (Grumello del Monte), Franca (Leffe), Pasticceria Laura (Medolago), Willy Wonka (Medolago), Bar Commercio (Osio Sotto), Pasticceria Bonati (Paladina), La Gelatteria (Pedrengo), Bonazzi (Ponte Nossa), Taverna del Caio (Ponteranica), Arlecchina (San Paolo d’Argon), La Gelateria (San Pellegrino Terme), La Gatteria (Sarnico), Temptations Non solo Gelato (Scanzorosciate), Gelato Matto (Seriate), Paradiso del Gelato (Seriate), Latte Zucchero (Terno d’Isola), Rubis (Torre Boldone), Gelatiamo (Treviolo), Fantasia (Villa d’Almè), L’Oasi (Villongo), Il Gioppino (Zanica), Voglia Matta (Zanica). 

â–  I gelatieri in gara
Sergio Pezzoli (Laboratorio Gelateria Franca, Albino), Enrica Natali (Petite Fleur, Almenno San Salvatore), Daniela Nodari (Rosa, Arcene), Simone Rota Biasetti (Artigel, Azzano San Paolo), Pierangelo Suardi (Cherubino, Bergamo), Viviana Elena Cremaschi (Cuore, Bergamo), Roberto Acerbis (Frigidarium, Bergamo), Cristian Daldossi (Safarà Soft, Bergamo), Manuel Fratus (La Piazza, Bolgare), Francesca Gelmi (Il Gelato da Giò, Chiuduno), Alessandro Bosio (Selz Café, Clusone), Pietro Andreoli (Gelatissimo, Darfo Boario Terme), Colombano Mariani (Oasi, Fara Gera d’Adda), Paolo Mariani (Gelateria Dolce Vita, Lallio), Laura Colombelli (Pasticceria Laura, Medolago), Graziella Molinari (Gelateria Arizzi, Olmo al Brembo), Simona Pansa (La Gelatteria, Pedrengo), Luigi Cornolti (Taverna del Caio, Ponteranica), Marco Mangini (La Gelateria, San Pellegrino Terme), Giuseppe Giudici (La Gatta, Sarnico), Andrea Giudici (La Gatteria, Sarnico), Marco Pietrobono (Gelato Matto, Seriate), Matteo Corna (Gelatiamo, Treviolo), Giuseppe Mologni (L’Oasi, Villongo), Marcello Gusmini (La Crem, Vertova), Maria Angela Giassi (Il Gioppino, Zanica), Daniel Rossi (Voglia Matta, Zanica).


Mager,
a 60 anni
dall’apertura arriva
il riconoscimento
di “storica attività” 

nella foto: Da sinistra, Amelia Micheletti, il nipote Giordano Facchinetti e la figlia Luigina Mager 

Dopo la festa per i sessant’anni, la boutique di calzature e pelletterie “A.Mager” di Sant’Omobono Terme si gode un altro traguardo: la Regione le ha concesso il prestigioso marchio di “storica attività”. E’ stata l’unica domanda bergamasca accolta tra quelle presentate nel 2013. “Lo consideriamo un riconoscimento all’impegno e alla passione della nostra famiglia, ma anche allo spirito imprenditoriale che anima il nostro territorio” commenta Giordano Facchinetti, nipote della titolare Amelia.
La bottega fu inaugurata nel 1953 da Amelia Micheletti, che ancora oggi, a 85 anni, distribuisce i suoi consigli ai clienti. A darle man forte ci sono la figlia Luigina Mager e, dal 2000, il nipote Giordano. Un “team” affiatato che ben resiste anche in un periodo difficile per chi si cimenta in un’attività economica. I tempi sono cambiati, e i gusti anche. Ma il negozio della famiglia Mager fa di tutto per incontrare le esigenze della clientela. “Quando mia nonna aprì nel 1953 bastavano quattro modelli per servire l’intera valle – spiega Giordano Facchinetti -. Oggi invece non ne bastano quattromila….”.
Sapersi adattare e ampliare l’offerta è sempre stato il segreto del successo del negozio. “Mantenere la tradizione e continuare a coccolare i nostri clienti ci ha permesso di arrivare fin qui, anche se non è stato facile. Quello che conta è l’attenzione alla qualità: paga sempre” osserva Facchinetti, che ha saputo tenere l’attività al passo con i tempi: “Abbiamo aperto una pagina Facebook e presto avremo anche il sito Internet. Oggi sono strumenti necessari se si vuole migliorare il rapporto con la clientela”.
Guardare avanti è una necessità. Guai, però, dimenticare le origini. “E’ stata mia nonna a insegnarmi il mestiere – racconta Facchinetti -. Guardandola ogni giorno le ho rubato i segreti. Ho iniziato da bambino: durante le vacanze venivo qui a vendere le mie prime scarpette. Posso dire di essere diventato grande in negozio. Il ricambio generazionale è fondamentale: tante attività muoiono proprio perché questo non si verifica più”. Ma per restare sulla cresta dell’onda bisogna anche saper “leggere” il momento e regolarsi di conseguenza. “Per contrastare la crisi – sottolinea Facchinetti – abbiamo introdotto marchi di prestigio, ma anche il servizio riparazione, in collaborazione con un calzolaio. La gente ha apprezzato le novità, tanto che i nostri clienti sono aumentati. Da noi vengono anche molti turisti, a conferma dei dati che vedono la Valle Imagna in crescita. Ogni tanto spunta anche qualche straniero: il made in Italy è sempre più apprezzato e noi facciamo di tutto per valorizzarlo”.


Artigiani sempre più digitali, potenziata
la formazione sulle nuove tecnologie

Un ventaglio di proposte per l’aggiornamento professionale di tutte le categorie, con un occhio di riguardo agli aspetti dell’e-commerce e delle nuove forme di comunicazione quali strumenti indispensabili per la competitività.
È quanto propone la nuova offerta formativa di Confartigianato Bergamo, un elenco di circa duecento corsi (tra obbligatori, professionalizzanti, gestionali e per il conseguimento di abilitazioni e certificazioni) che è possibile trovare nella “Guida all’offerta formativa” distribuita in questi giorni in tutte le sedi dell’Organizzazione di via Torretta e scaricabile anche dal sito www.artigianibg.com.
«In un mondo sempre più veloce, digitale, informatizzato e “smart” – spiega Valentina Trevaini, membro di giunta e coordinatrice del gruppo di lavoro Formazione e Comunicazione – è ormai imprescindibile saper cavalcare queste dinamiche per non rimanere esclusi dal mercato. A questo scopo abbiamo voluto dare un taglio più innovativo alla proposta formativa, potenziando i corsi che riguardano le nuove tecnologie di comunicazione e gestione aziendale. Innanzitutto, il corso “Lavorare con i social network”, che Confartigianato Bergamo per prima ha organizzato in provincia e che riprenderà il prossimo mese di aprile dopo svariate edizioni. Anche le imprese artigiane più tradizionali stanno finalmente comprendendo l’importanza di  veicolare i propri contenuti sul web potendo raggiungere una platea più ampia possibile».
Aiutare gli artigiani a saper gestire l’impresa in modo efficace ed efficiente è un altro degli aspetti su cui l’offerta formativa investe parecchio, proponendo con cadenza periodica corsi per strutturare piani di marketing “low cost”, per la preparazione degli addetti all’ufficio acquisti (buyer), per l’organizzazione di un clima lavorativo interno propositivo e favorevole, fino ad arrivare al “public speaking”, ovvero alle tecniche per migliorare le proprie capacità di presentazione e di promozione dell’azienda all’esterno.
«Il 19 maggio – continua Valentina Trevaini – partirà poi la seconda edizione del corso sul commercio elettronico, l’e-commerce, dopo una prima edizione molto partecipata. La sua caratteristica è che, oltre ad approfondire tutti gli aspetti legati alla proiezione della propria impresa sul web, affiancherà una parte consulenziale per aiutare anche l’imprenditore meno esperto ad esplorare queste nuove dimensioni di business».
Per ciascuna categoria, inoltre, sono stati studiati specifici pacchetti formativi volti ad accrescere il livello tecnico e manageriale delle diverse attività artigiane. Tra i prossimi appuntamenti, l’Area Servizi alle persone vedrà un corso sul massaggio in estetica (24 marzo) e un corso di specializzazione per acconciatori della durata di 400 ore (31 marzo). Per gli impiantisti elettrici, il 25 marzo e il 22 maggio, sono in programma i corsi sulla norma CEI 11-27 per l’ottenimento delle qualifiche di persona esperta (Pes) e idonea (Pei) a lavori sotto tensione. Per gli impiantisti termoidraulici, a cadenza periodica, sono invece previsti corsi sulle normative riguardanti la gestione e la manutenzione delle diverse tipologie di caldaie e centrali termiche, mentre il 3 aprile si terrà il corso valido per il rinnovo della convenzione con la Provincia di Milano (necessario per poter lavorare sul quel territorio).
Per tutte le categorie, infine, il 27 marzo è programmato il nuovo corso sulla lingua inglese e l’8 maggio quello di informatica. L’elenco completo è consultabile sulla “Guida all’offerta formativa”.
Per maggiori informazioni: ufficio Formazione (tel. 035 274307 – 306; e-mail: formazione@artigianibg.com). 


Ascom, servizi e assistenza
sempre più vicini alle imprese

La politica di radicamento sul territorio dell’Ascom, declinata nelle dieci delegazioni che abbracciano idealmente tutta la provincia, dal Sebino alle Valli, dalla Bassa all’Isola, è un percorso ormai consolidato, costruito sin dalla fine degli anni Settanta grazie ad un’intuizione lungimirante, visto il successo attuale delle politiche di decentramento che coinvolgono ormai anche le istituzioni. «Per favorire il consolidamento sul territorio delle piccole e medie imprese, l’Ascom ha rafforzato costantemente negli anni la sua presenza nelle sedi periferiche vicino alle aziende associate, affiancando alla consulenza fiscale tutti i servizi offerti dall’organizzazione, che spaziano dall’area lavoro alla garanzia creditizia, dall’ente di patronato all’assistenza previdenziale, fino alla consulenza generale – sottolinea Giuseppina Manzoni, funzionario Ascom, coordinatrice delle delegazioni del territorio -. Una consulenza a tutto campo che ha consentito di accompagnare nella loro nascita e crescita molte imprese, rispondendo alle esigenze degli imprenditori, garantendo un servizio di informazione, supporto e presenza costante sul territorio per affrontare le sfide che i profondi processi di evoluzione della rete distributiva e dei servizi hanno portato».
La presenza sul territorio è stata costruita attraverso una politica di avvicinamento alle imprese e alle realtà dove esse operano, per andare incontro alle necessità delle Mpmi, aiutandole a districarsi nel groviglio di norme e oneri burocratici sempre più gravosi e supportandole in questa difficile fase di congiuntura economica. «le delegazioni – continua Giuseppina Manzoni -, sono delle piccole e grandi Ascom che, grazie all’impegno di consulenti e funzionari, forniscono tutti i servizi di una grande associazione nei piccoli centri, facendo evitare agli imprenditori soci dispendiosi spostamenti ed inutili perdite di tempo. Funzionari e delegati ogni giorno supportano da vicino ogni esigenza imprenditoriale, si confrontano con i bisogni del territorio e fanno valere le istanze delle imprese nelle sedi istituzionali. Di fondamentale importanza la presenza nelle delegazioni di Angelo Manzoni e Francesco Cortinovis, Marcella Gualeni e Carlo Garzetta per la consulenza generale, di Romano Belotti per quella fiscale, di Anna Martellosio per la consulenza lavoro, della Fogalco per il credito con Antonio Arrigoni, Matteo Milesi e Alessandro Rota, di Daniela Maggioni per i 730, dell’Enasco, con Laura Benigni e Roberto Maffioletti». 


Piccole imprese,
la salvezza è l’export

nella foto: Giancarlo Losma

Crescere, internazionalizzarsi, innovare. Non c’è molto da inventare nella ricerca di una maggiore competitività per le piccole e medie imprese. Così anche Giancarlo Losma, presidente della Piccola Industria di Confindustria Bergamo, ha insistito su questi tre elementi durante l’assemblea annuale sul tema: “Guardare il futuro: le imprese che crescono”.
“Una crescita che deve essere nelle dimensioni fisiche – ha suggerito – ma anche di valori, di competenze, di impegno, di conoscenze”.
L’internazionalizzazione deve andare di pari passo con l'innovazione, “perché sui nuovi mercati dobbiamo arrivarci con i nostri migliori prodotti, con le nostre novità e con la nostra migliore organizzazione”.
Fondamentale anche cogliere opportunità come le reti d'impresa, proprio per puntare a progetti di internazionalizzazione più complessi e duraturi.
“La piccola impresa – ha sottolineato Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo – è il cuore di Confindustria ed è caratterizzata da velocità di reazione, dinamismo, agilità, rapporto diretto con i collaboratori, visione completa delle aree strategiche, tutte caratteristiche essenziali in un mercato globale”.   
La spinta continua all’innovazione è anche per Gianluigi Viscardi, presidente regionale della Piccola Industria, la chiave di volta. “I fondi europei ci saranno, occorre intercettarli, servono vincoli molto saldi fra università e industria”. L’innovazione continua è anche la protagonista delle due aziende testimonial.
Massimo Carboniero, direttore generale di Omera srl, azienda in provincia di Vicenza che spazia dalle cesoie tagliaferri alle presse idrauliche, in gran parte orientata all’estero, punta su macchinari “su misura” . “Avere un buon indotto – ha spiegato, sollecitato dal giornalista del Corriere della Sera Dario Di Vico – anche se non sempre economicamente concorrenziale è essenziale. L’indotto va salvaguardato perché apporta qualità e velocità di reazione”. Marco Stella, amministratore delegato della Duerre Tubi Style spa di Maranello, costruttore di nicchia di componenti auto, ha insistito sull’importanza dell’innovazione continua, l’unica in grado di garantire margini.    
“Siamo la sola classe dirigente del paese – ha sottolineato Alberto Baban, da pochi mesi presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria – e dobbiamo esserne consapevoli. Per l’imprenditore padovano alle eccellenze locali si contrappone l’inefficienza nazionale, “la totale incapacità di gestire l’impresa Italia”.
La sfida più importante è, secondo Baban, mantenere il forte legame con il territorio, con la comunità. “Solo così – ha precisato – l’impresa è creatrice di ricchezza”. Pur fra mille problemi, anche legati a fattori esterni ma decisivi, fra cui l’euro troppo forte che mina ulteriormente la competitività, non manca la speranza per la crescita d’importanza delle aziende italiane “perché c’è sempre più bisogno di chi sa fare le cose per bene, con creatività, magari mettendosi in rete”.


Imprese femminili, in dieci
anni cresciute di 3mila unità

In dieci anni ci sono 18mila imprese di donne in più in Lombardia: sono passate dalle 153.755 del 2003 alle 172.167 dello scorso anno. Quasi la metà delle nuove realtà ha sede a Milano (8mila imprese in più), quasi 3mila aziende si registrano invece a Bergamo e a Brescia.
In dieci anni, le donne imprenditrici sono passate dal 20% al 21% del totale delle imprese lombarde. Nella finanza, la percentuale è salita dal 18% al 21% mentre nel settore dei servizi alla persona è avvenuto addirittura il sorpasso con le 19mila imprese femminili che rappresentano il 52% di tutte quelle del comparto. Nell’ultimo anno perdono meno le società guidate da donne rispetto a quelle maschili: in Lombardia c’è un calo del -1% per gli uomini imprenditori contenuto a  -0,5% per le donne mentre nella sola Milano crescono dello 0,2% gli uomini e dello 0,6% le donne. I dati emergono da un’elaborazione del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere.
Nel solo capoluogo lombardo sono 58.238 le imprese “rosa” risultate attive nel 2013, pari al 34% del totale lombardo. Rispetto al 2012 crescono dello 0,6%, unico trend positivo in uno scenario lombardo che registra in media un calo dello 0,5%. Le imprese femminili a Milano sono attive soprattutto nel settore del commercio (15.578 imprese, un terzo del totale lombardo di settore), delle attività immobiliari (6.701 imprese, il 41% lombardo e l’11% del totale nazionale) e delle attività di servizi vari (5.681 imprese).
In Lombardia – Nel 2013 s'è registrato un leggero calo delle imprese femminili passate da 173.033 attive nel 2012 a 172.167 (-0,5%). Settori principali sono il commercio (quasi 46mila imprese attive), le altre attività di servizi (19.812) e le attività manifatturiere (17.996). Di rilievo anche il settore delle attività immobiliari: in regione oltre 16mila imprese su 62mila attive in Italia (il 25,9%). Per numero di imprese, tra le province, dopo Milano vengono Brescia (23.256 imprese), Bergamo (18.419) Varese (14.044), Monza e Brianza (12.826) e Pavia (10.178). Focalizzando l'attenzione sugli addetti nelle imprese femminili, a Milano lo scorso anno sono risultate oltre 139mila, in aumento rispetto al 2012 (circa 137mila) dell’1,8%. I settori col maggior numero di addetti sono il commercio all’ingrosso e al dettaglio (oltre 27.300 addetti), le attività manifatturiere (oltre 21.600) ed il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (oltre 16.200). Bene anche le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (15.400 addetti) e altre attività di servizi (quasi 11 mila addetti). A livello lombardo, il numero di addetti si è attestato invece  a quasi 412mila unità. Circa 85 mila sono occupati nel commercio, tra dettaglio e ingrosso, le attività manifatturiere (84.339) e attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (52.605 addetti).

Imprese femminili nel 2003 e nel 2013 in Lombardia

 

2003

2013

Differenza 2013-2003

15.521

18.419

2.898

20.750

23.256

2.506

8.012

9.141

1.129

5.292

5.732

440

4.530

5.154

624

2.800

3.117

317

7.485

8.289

804

62.873

71.064

8.191

9.615

10.178

563

4.194

3.773

12.683

14.044

1.361

Lombardia

153.755

172.167

18.412

Elaborazione: Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere anno 2013