Da gennaio “Pos” obbligatorio
«Grave la mancata regolamentazione»

di Laura Bernardi Locatelli

Il decreto legge 18 ottobre 2012, numero 179 (Sviluppo bis) stabilisce all'articolo 15, comma 4, che a decorrere dal 1° gennaio 2014 i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di debito. Inoltre, il comma 5 dello stesso articolo prevede che "con uno o più decreti del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia, vengano disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità ed i termini, anche in relazione ai soggetti interessati. Con gli stessi decreti ministeriali potrà essere disposta l'estensione degli obblighi ad ulteriori strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili". Allo stato, tali decreti non sono ancora stati emanati ma si ritiene, che pur in loro assenza, l'obbligo decorra dal prossimo 1° gennaio: “L'assenza di specifiche sanzioni non esonera comunque in alcun modo i destinatari dagli obblighi previsti – spiega Ernesto Ghidinelli, responsabile del settore credito e incentivi Confcommercio -. Si segnala che, riguardo alla mancata emanazione delle disposizioni attuative, abbiamo intrapreso un'azione presso i Ministri competenti. In particolare, sono state evidenziate forti preoccupazioni rispetto ad ipotesi di coinvolgimento generalizzato di tutti gli operatori economici in un contesto in cui il costo della moneta elettronica, specie per i piccoli operatori, continua a permanere elevato”.
Si è altresì sottolineata l'importanza di assumere, con urgenza, iniziative coerenti con la necessità di assicurare alla vasta platea degli operatori interessati un quadro di riferimento certo e tempi di attuazione che, allo stato, non risultano essere quelli previsti dal decreto legge n. 179/2012. “E’ grave che manchi una regolamentazione relativa alle transazioni per piccoli importi – continua Ghidinelli -. E’ chiaro che di fronte ad una commissione minima di 20 centesimi e una spesa di un euro o poco più è impossibile parlare di sostenibilità d’impresa. Le commissioni non possono superare i margini del piccolo imprenditore e lavorare in perdita non è contemplabile”.
Confcommercio insieme alle altre associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia ha sollevato a fine novembre la questione per richiedere un sollecito intervento da parte dei Ministeri competenti e una tutela per tutte le operazioni al di sotto dei 10 euro, che altrimenti vanno ben oltre la sostenibilità d’impresa: “Siamo ancora in attesa di una risposta – allarga le braccia Ghidinelli -. La questione va affrontata perché il problema non può essere certo risolto con convenzioni bancarie, dato che i principali circuiti impongono dei costi fissi per l’utilizzo di carte di debito. Il problema va risolto a monte”. All’estero i costi della commissione sono spesso indicati nella ricevuta e nello scontrino, da noi i costi di transazione se li accolla l’impresa: “All’esercente in Italia è vietato caricare il consumatore del costo di commissione di ogni operazione effettuata con moneta elettronica, cosa che accade in altri Paesi europei, come Belgio, Svezia e Regno Unito – spiega il responsabile del settore crediti e incentivi Confcommercio -. La direttiva Cee del 2007 sui servizi di pagamento afferma la possibilità di trasferire o viceversa di decurtare i costi della commissione all’acquirente. Ma la direttiva concede agli stati membri la deroga. Nata per armonizzare i pagamenti elettronici in tutta Europa, la normativa finisce invece col creare frammentazione. Sono stati profusi tantissimi sforzi per creare una moneta unica, ma non altrettanti per l’euro di plastica. Le differenze tra uno stato membro e l’altro sono in molti casi davvero considerevoli”. Le contraddizioni non mancano nel sistema di pagamento elettronico: “La commissione per l’incasso tramite moneta elettronica è calcolata sull’intero importo, comprensivo di Iva. Una sorta di tassa che il sistema bancario richiede su una imposta che viene versata allo Stato. Eppure il sistema bancario accusa i commercianti e le piccole imprese di non volere accettare pagamenti elettronici per una questione di trasparenza, quando a non essere assolutamente trasparenti sono i criteri di applicazione delle commissioni”. Bisogna rendere il sistema più chiaro e rendere più conveniente ed accettabile l’importo richiesto ad ogni transazione: “La commissione viene pagata dall’esercente e versata alla sua banca che la versa all’istituto di credito del titolare della carta. Che i rapporti interbancari non siano di immediata e chiara lettura non ha del resto fatto mistero l’Authority che ha già puntato il dito sull’interchange fee e sui meccanismi che lo guidano. Urge un intervento sulle commissioni interbancarie per armonizzare il mercato e favorire un processo di innovazione sostenibile anche dalle imprese più piccole, in un contesto in cui la grande distribuzione organizzata spunta con grande potere contrattuale commissioni decisamente più basse”.
Confcommercio ha siglato convenzioni per contenere i costi e ha espresso le proprie perplessità di fronte all’imposizione del nuovo onere che porterebbe l’Italia ad avere 4 milioni di Pos, molti più del resto d’Europa, la cui media è in linea con quella attuale italiana ed è di 1 milione e 200mila point of sale. L’Italia sarebbe l’unico Paese a rendere obbligatoria l’accettazione di carta di debito da parte di qualsiasi attività, dai bar alle bancarelle del mercato, dalle edicole alle cartolerie, dalle imprese dei servizi ai professionisti. Di fatto, a due settimane dall’entrata in vigore della legge, non sono state formulate regole attuative. “Siamo al solito problema delle leggi in Italia, che non si conoscono fino al momento stesso in cui entrano in vigore, creando seri danni alle piccole imprese – commenta Oscar Fusini, vicedirettore Ascom -. Il decreto che impone l’obbligo dei Pos è da giorni nel mirino degli ordini professionali che chiedono di esserne esonerati e getta nell’incertezza e nella preoccupazione intere categorie del piccolo commercio e dei servizi”. La principale questione è la mancata definizione delle commissioni per gli importi minimi: “Edicolanti, tabaccai, bar, cartolerie ed altre categorie potrebbero trovarsi ad incassare tramite Pos importi il cui margine è inferiore al costo delle transazioni. L’obbligo di dotarsi di Pos può rappresentare un passo avanti per l’impiego di moneta elettronica, solo se verranno discussi i termini delle condizioni riservate agli esercenti – continua Fusini -. Due anni fa fu eclatante la disdetta da parte degli istituti bancari dei contratti in essere con i distributori di carburante per aggirare la gratuità per le transazioni inferiori a 100 euro sancita dall’articolo 27, comma 1, della legge 27/2012 di conversione del decreto liberalizzazioni”. “Il sistema bancario e le società di gestione adottarono in quell’occasione la condotta di interrompere o disdire il servizio di acquisizione di pagamenti con carta ai gestori di impianti di distribuzione di carburante, sostenendo di non poter più fornire un servizio senza copertura dei costi ed adeguata remunerazione della propria attività, svuotando di fatto tutta l’operatività della norma – continua il vicedirettore Ascom – . Sembra di rivedere un film già visto”.


Ristoratori, aperte
le adesioni a “Caccia in cucina”

È aperta la raccolta delle adesioni dei ristoratori alla nuova edizione – la dodicesima – di “Caccia in cucina” la rassegna dedicata alla valorizzazione della tradizione culinaria a base di selvaggina organizzata in tutta la Lombardia da Anuu Migratoristi con la collaborazione delle associazioni provinciali dei ristoratori e i patrocini delle Province e della Regione. L’appuntamento è in programma da lunedì 24 febbraio a domenica 2 marzo 2014 (con la possibilità per gli esercenti di una proroga per un’ulteriore settimana da indicare nella scheda di partecipazione) ed è coordinato, in Bergamasca, dall’Ascom. La manifestazione prevede durante tutto il periodo di svolgimento la presenza in carta di piatti o interi menù a base di cacciagione abbinati ai vini. Per i clienti è l’occasione di gustare ricette “classiche” o nuove interpretazioni di una tradizione ben presente nella cucina bergamasca, mentre per i locali è un’iniziativa coordinata che permette di far conoscere ad un ampio pubblico la propria offerta. I ristoratori che aderiscono alla campagna potranno approvvigionarsi dei prodotti attraverso i canali abituali e riceveranno locandine, segnaposto ed altro materiale promozionale predisposto dal Comitato organizzatore. Ogni anno la manifestazione raggiunge un significativo numero di adesioni, permettendo di comporre un interessante itinerario tematico tra valli, laghi, città e pianura. La partecipazione degli esercizi è gratuita. L’Ascom ha già inviato agli interessati il modulo di adesione che dovrà essere compilato e restituito via fax (al numero 035 224572) entro il 20 dicembre. Per informazioni è possibile contattare la segreteria del Gruppo allo 035 213030. 


L’Ascom insegna
i segreti della “seduzione”

Il nuovo anno si apre all’insegna della comunicazione efficace per Ascom Formazione, che propone due corsi basati su approcci innovativi al tema. Dal 20 gennaio – per quattro lunedì, dalle 20 alle 23, per un totale di 12 ore – è in programma il corso dall’intrigante titolo “La seduzione”, che prende spunto dal significato letterale del termine, ossia “condurre a sé”, per presentare strategie pratiche che consentono di migliorare la propria capacità di catturare l’attenzione e convincere. In primo piano come creare sintonia, i gesti che seducono, l’autostima e la sicurezza di sé e il linguaggio ipnotico e persuasivo.
La seconda proposta è “Il mondo è un palcoscenico: essere espressivi nella comunicazione” e parte dal presupposto che ognuno – libero professionista, commerciante, impiegato – ha intorno un mondo fatto di persone con cui comunicare proprio come in scena. Il corso è condotto da un attore, regista e formatore teatrale professionista del Teatro Prova di Bergamo che guiderà verso l’acquisizione di una maggiore padronanza delle proprie capacità espressive e comunicative, da sperimentare in ambito lavorativo e privato mettendo in gioco se stessi. Le lezioni cominciano il 23 gennaio e terminano il 6 febbraio (cinque incontri, il giovedì e martedì dalle 20.30 alle 22.30).
I corsi si tengono nella sede Ascom di Osio Sotto (piazzetta Don Gandossi 1 – tel. 035 4185706 – www.ascomformazione.it)


Addio a Nessi,
il re del pane dolce

è stato l’artigiano del pane e della pizza, il re del “dolcetto”, il famoso pane dolce che durante gli anni Ottanta si acquistava la domenica, quando i centri commerciali non c’erano ancora e il pane fresco era un’eccezione. Claudio Mario Nessi, che in molti ricorderanno dietro il bancone dei suoi negozi in via Paleocapa – il “Minimarket” e l’altro più  piccolo vicino al cinema Rubini – è morto mercoledì 20 novembre all’età di 83 anni.  Con lui se n’è andato un pezzo di storia artigiana, quella di fare il pane alla vecchia maniera, di vivere la bottega come la propria casa, di servire il cliente come il miglior ospite. Da tempo – precisamente dai primi anni Novanta quando era andato in pensione – non lo si vedeva più sbucare tra gli scaffali con la battuta pronta e l’aria divertita di chi sa trasmettere la passione per il proprio lavoro che ha sempre condiviso con la moglie, Angela Facheris, dalla quale ha avuto tre figlie: Nadia, che per anni ha lavorato con i genitori prima di dedicarsi all’insegnamento, Catia ed Elga, anche loro insegnanti.  “Papà ha sempre amato molto il suo lavoro – ricorda la figlia Catia – e ci teneva ad avere sempre buoni rapporti con tutti, che fossero i negozianti vicini o i clienti. Nel lavoro riportava la stessa armonia che voleva vivere in casa: ci ha trasmesso un grande senso della famiglia e del lavoro. Andava orgoglioso di quello che aveva costruito.  Il “dolcetto”, il pane dolce della domenica, è stata una delle sue più grandi soddisfazioni”.
Come il Cavalierato ricevuto il 18 ottobre 1978, pochi anni dopo l’apertura del minimarket. Claudio Nessi, per tutti semplicemente “Mario”, aveva abbassato le saracinesche di via Paleocapa nell’ottobre del 1991 ma la sua storia era iniziata molto tempo prima. Nato nel 1930 in viale Pirovano si era trasferito con i genitori in via Donizetti, in Città Alta. Ultimo di cinque figli era rimasto orfano della mamma all’età di undici anni, una condizione che, come racconta la secondogenita Catia, lo porterà poi a considerare la famiglia come lo zoccolo duro della propria vita. Ed è nel centro storico che lui, insieme ai fratelli Massimo e Giuseppe, iniziano a fare il pane: prima in una piccola rivendita in via san Lorenzo, poi nel 1945, sulla Corsarola, a due passi dalla Funicolare. Per anni lavorano gomito a gomito, poi ognuno decide che è tempo di proseguire da soli mettendo a frutto tecnica e arte. Così, Massimo resta in Città Alta, Giuseppe scende a Porta Nuova e Claudio apre il negozio vicino all'allora cinema Rubini. E’ il 1956. Pochi anni dopo il matrimonio e nei primi anni Settanta l’apertura del minimarket. Sono anni di lavoro intenso e soddisfazioni fino alla morte dei suoi fratelli, avvenute a pochi mesi di distanza tra 1986 e il 1987. “E’ in quelle circostanze – racconta la figlia – che inizia a pensare di andare in pensione, per vivere ancora di più la famiglia”. E così nel 1991 chiude bottega. E con la moglie inizia a viaggiare: Stati Uniti, Oriente, Caraibi. “Gli piaceva molto – conclude Catia – e ha continuato a farlo. A gennaio eravamo sul Mar Rosso. Voleva sempre qualcuno di noi e soprattutto i nipotini, perfino quando andava nella nostra casa a Sanremo ”. Perché per lui la famiglia era tutto. “E’ stata una grande presenza per noi ma anche per gli amici” aggiunge la signora Angela. E anche per la storia artigiana della città. 


Commercio su aree pubbliche,
entro dicembre il rinnovo
dell’ “attestazione”

L’attestazione entro la fine dell’anno dovrà essere compilata ed inviata esclusivamente per via telematica.  La Federazione Italiana Venditori su Aree Pubbliche – Fiva, aderente all' Ascom presta il servizio di assistenza per il rinnovo dell’attestazione, in scadenza il 31 dicembre. Il mancato assolvimento degli adempimenti in merito al rinnovo delle Attestazioni e all’aggiornamento della Carta di esercizio ad ogni modifica della stessa comporta l’applicazione di sanzioni pecuniarie da 500 a 3.000 euro e la revoca della licenza. Alle imprese associate il servizio (previo appuntamento, contattando la Segreteria provinciale allo 035. 4120300) è gratuito, eccezion fatta per il costo della Visura Camerale ( 8 euro) necessaria per la pratica dell’Attestazione per chi ne fosse sprovvisto. Le imprese che non usufruiscono dei servizi di contabilità Ascom devono presentarsi con la documentazione necessaria. Per l’aggiornamento della carta di esercizio è altresì necessario presentarsi con tutta la documentazione inerente alla variazione intervenuta. Per i non associati il costo del servizio è di 60 euro, Iva inclusa, cui va aggiunto l’eventuale costo della visura.
Quanto alla documentazione necessaria, ecco il quadro:
* Attestazione (rinnovo annuale) – L’operatore (società-ditta individuale) deve provvedere al rinnovo annuale dell’Attestazione. Per eseguire l’adempimento ci si può rivolgere a Fiva-Ascom, muniti della ricevuta dell’invio telematico dell’ultimo modello Unico, dell’iscrizione all’ Inps (oppure un versamento effettuato nel 2013), del modello di iscrizione Inail per i collaboratori familiari e per i dipendenti, nonché per i soci in caso di necessità. Per altre forme di collaborazione – prestatori occasionali, associazione in partecipazione ed altre tipologie – sono necessari i documenti comprovanti la regolarità contributiva Inps e Inail. E’ necessaria la fototessera dei nuovi collaboratori che operano nell’attività. Per attestare l’iscrizione alla Camera di Commercio è necessario presentare visura camerale, che potrà essere effettuata a richiesta direttamente dall’associazione.
* Carta d’esercizio (Aggiornamento) – Per l’operatore che inizia l’attività, il rilascio della Carta di esercizio va richiesto entro novanta giorni. Nel documento oltre ai dati dell’impresa devono essere indicate le titolarità delle autorizzazioni di tipo A (con concessioni di posteggio nei mercati) e di tipo B (itinerante)  e le concessioni nelle Fiere a carattere decennale.
Vanno inoltre indicate le generalità dei soggetti che operano nell’impresa a vario titolo (titolare, soci, coadiuvanti, dipendenti) per i quali è necessario apporre sul documento la/le foto tessera.
Per la carta d’esercizio già in possesso all’impresa si procede con l’aggiornamento solo ogni qual volta interviene una variazione nella situazione in essa descritta. La modifica dei luoghi di lavoro (posteggi di mercato e/o fiere-variazione nei titoli autorizzatori) e dei soggetti che vi operano (soci, coadiuvanti, dipendenti) comporta l’obbligo di un suo aggiornamento entro novanta (90) da quando la variazione si è verificata.
I documenti possono essere inviati via mail (fiva@ascombg.it). Per il pagamento del servizio è possibile procedere con il bonifico bancario intestato a Bergamo Terziaria Srl. IBAN: IT 35 C 05428 11111 000000002778 Banca Popolare di Bergamo Filiale della Clementina. 


“Amici di Ubi”, riflettori accessi
sul rapporto tra banche e imprese

“In tempi in cui l’accesso al credito bancario è oggettivamente più complesso, sia per le famiglie sia per le imprese, rispetto a solo un decennio fa, è importante creare momenti in cui alcuni dei protagonisti di questa delicatissima partita si possano confrontare davanti ad un pubblico variegato. Fatto di addetti ai lavori, ma anche di persone che vogliono semplicemente capire perché, da oltre cinque anni, ci stiamo trovando nella peggiore crisi economica della storia recente (che ha mietuto oltre mezzo milione di vittime, tra le imprese), e, soprattutto, come e quando ne usciremo”.
Graziano Caldiani, presidente di Amici di UBI Banca, ha esordito così, ieri mattina, durante la presentazione del convegno "Il ruolo attuale delle banche a sostegno delle Imprese" organizzato dall’Associazione, il 2 dicembre all’Auditorium di Piazza della Libertà (dalle 18 alle 20), e che vedrà Alberto Bombassei, presidente della Brembo, Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo oltre che, temporaneamente, di Imprese&Territorio, e Victor Massiah, consigliere delegato di UBI Banca, confrontarsi a tutto campo. Guidati, in questo iter, da Paolo Zucca, caporedattore del Sole 24 ore. Per iscriversi sarà sufficiente compilare l’apposito form, al sito www.amicidiubanca.it (sezione Agenda).
Anticipando le linee-guida del convegno, il presidente Caldiani ha chiarito i ruoli dei tre protagonisti. “Se Bombassei e Guerini illustreranno, per lo più, le principali criticità incontrate dai loro colleghi nei rapporti col mondo bancario, Massiah avrà il compito di spiegare ciò che il Gruppo che guida ha fatto durante questo quinquennio di crisi, pur in presenza dei vari paletti imposti da Bankitalia, Bce e da Basilea3”.
Da una parte, dunque, i rappresentanti del mondo industriale (anche se la questione è particolarmente ‘calda’ per le MPMI che non per le multinazionali) ricorderanno i temi più caldi: costo del danaro considerato ancora troppo alto, tempi di risposta ritenuti ancora troppo lunghi per sapere se un affidamento verrà concesso o meno e difficoltà nel farsi comprendere dagli interlocutori; dall’altra, il consigliere delegato riferirà, in particolare, delle azioni messe in campo dalla Popolare di Bergamo. Non tanto per campanilismo, quanto perché, da un’indagine condotta nei mesi scorsi da Imprese&Territorio fra oltre 2mila realtà produttive che ad essa fanno riferimento, l’Istituto di Piazza Vittorio Veneto è risultato essere percepito come “autentica Banca del Territorio” dalla stragrande maggioranza degli intervistati. “Una banca, quindi, chiamata più di ogni altra a dare risposte concrete ai problemi” ha commentato Caldiani.
“L’obiettivo di questo convegno – ha aggiunto il presidente dell’Associazione Amici di UBI Banca – è semplice: parlare dei problemi, trovare possibili punti di contatto e individuare, auspicabilmente, percorsi per arrivare a soluzioni soddisfacenti per entrambe le parti. E, più in generale, per l’intera comunità”.
Al termine della conferenza stampa – ospitata nella nuova sede dell’Associazione, in viale Papa Giovanni XXIII – alla quale hanno partecipato anche Riccardo Cagnoni e Nunzio Pezzotta, rispettivamente vice presidente e segretario dell’Associazione, il presidente Caldiani ha assicurato che l’ufficio “sarà presto animato da una pattuglia di volontari, iscritti all’Associazione” ed ha espresso l’auspicio “che la nuova, centralissima, sede possa diventare un punto di riferimento sia per gli attuali iscritti sia per tutti i Soci di UBI Banca che, condividendo la nostra mission, vorranno aderirvi”.


Sicurezza, in Confindustria
il convegno annuale dell’Aias

Fare concreti passi avanti nella prevenzione grazie all’analisi puntuale degli incidenti già avvenuti. Si pone principalmente questo obiettivo il 10° Convegno annuale provinciale AIAS, che si terrà l’11 dicembre, dalle 14 alle 18,30, nella Sala Giunta di Confindustria Bergamo in via Camozzi, 64, organizzato dal nucleo territoriale AIAS, l’Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza, costituita nel 1975, il più importante riferimento tecnico scientifico italiano che si occupa di protezione della salute e dell'ambiente nei luoghi di lavoro. Nel corso dell’incontro, dal titolo “Gli incidenti sono una dolorosa scuola – Scambio di notizie di Sicurezza”, verrà condotta l’analisi di alcuni casi riferiti ai settori industriali maggiormente presenti sul territorio, approfondendo sia aspetti tecnici che di gestione della sicurezza, con l’obiettivo di trarre indicazioni sulle misure di prevenzione e protezione da adottare.
Il programma comprenderà anche l’esposizione di tesine sulla sicurezza sul lavoro elaborate da studenti di Ingegneria e di Economia e Commercio dell’Università di Bergamo e da allievi dell’ISIS Giulio Natta.
Dopo i saluti di Roberto Fiandri (Confindustria Bergamo) e l’introduzione di Giacomo Rota (Gruppo Siad) coordinatore AIAS Bergamo, gli studenti dell’ISIS Natta presenteranno gli approfondimenti su rischio alimentare e dolcificanti sintetici, incendio e fuoriuscita di idrocarburi da una piattaforma petrolifera, sulle combustioni esplosive, sui pericoli dei tatuaggi, sugli antiparassitari e la moria di api, su un caso di cancerogenesi chimica. Gli approfondimenti degli studenti universitari riguarderanno invece la prevenzione nelle grandi organizzazioni, gli incidenti e le malattie professionali nel legno, la sicurezza dei compressori.
Seguiranno i contributi di Andrea Forzan (Saipem), coordinatore del club AIAS sulla prevenzione nelle grandi organizzazioni, che presenterà un caso studio nei cantieri e parlerà dei processi di cambiamento culturale in azienda, Giusi Vignola (HiRelia), che parlerà della percezione del rischio, Ernesto Donnarumma (Italcementi), che presenterà il “Campionato della sicurezza”, competizione fra tutti i siti produttivi italiani, Matteo Cozzani (Damon), sui messaggi promozionali mirati alla prevenzione.
A conclusione si svolgerà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Maria Aurelia Lavore, direttrice INAIL Bergamo, Sergio Piazzolla, dirigente ASL medico del lavoro, Giuseppe Astarita, di Federchimica, e Giancarlo Bianchi, presidente AIAS.   


Più iscritti,
meno
fatturati.
Il tormento
dei commercialisti

Alla nota positiva della crescita dei professionisti, fanno da contraltare il calo dei fatturati e le difficoltà ad incassare i corrispettivi 

L’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo s'è riunito in assemblea, alla Fiera di Bergamo, e non sono mancante le note positive. Il numero degli iscritti è risultato infatti in continua crescita: il saldo rispetto al 2013 è in positivo di 53 unità, visto che gli iscritti sono passati dai 1.573 del 2012 ai 1.626 di quest’anno. Buono anche il bilancio sul fronte della formazione, con un continuo aumento del numero di convegni gratuiti offerti ai propri iscritti. In totale, quest'anno l’Ordine di Bergamo ha organizzato, o co-organizzato con altri enti, 121 eventi o corsi di formazione obbligatoria per un numero complessive di ore di formazione pari a 465, di cui 151 gratuite, a fronte delle 123 dell’anno precedente.
Dal presidente Alberto Carrara non sono però mancate parole di preoccupazione per lo scenario che il nostro Paese sta attraversando, perché “non si vedono, allo stato attuale, segnali confortanti in merito ad una reale e condivisa volontà di mettere mano al taglio della spesa pubblica. Al contrario si assiste sempre più spesso, anche in questi giorni in cui è in corso la discussione riguardante l’iter parlamentare di approvazione della legge di stabilità, al tentativo di sostituire imposte con altre, o con anticipazioni di cassa, mancando ogni reale intenzione di effettuare tagli seri e selettivi alla spesa pubblica improduttiva”.
Una situazione che pesa non poco sulla categoria dei commercialisti, che sta vivendo un profondo disagio motivato dal calo dei fatturati degli studi e dalle difficoltà connesse all’incasso dei corrispettivi delle prestazioni professionali, visto che molti clienti devono affrontare un calo dei fatturati che arriva a superare il 50%, a cui si aggiungono continui adempimenti come ad esempio lo “spesometro” e continue richieste di adeguamento a nuove normative  fiscali. “Ricordiamo inoltre  – ha sottolineato Carrara – che alcuni settori, come quello dell’edilizia e delle opere pubbliche che, in bergamasca negli anni passati sono stati trainanti, sono stati ridimensionati dalla pesantissima crisi economica”.
Preoccupazione che non impediscono però all’Ordine di Bergamo di guardare avanti e di fare programmi per il futuro. Tante, infatti, le idee in cantiere per l’anno prossimo: dal sostegno al Consiglio Nazionale e alle associazioni sindacali su tutte le iniziative volte alla tutela della categoria, all’avvio dei lavori di un nuovo Consiglio di disciplina esterno rispetto al Consiglio dell’Ordine. In programma anche un elevato numero di eventi gratuiti, anche grazie alla collaborazione che va avanti da anni con altre istituzioni del territorio come la Camera di Commercio, l’Università, Confindustria Bergamo, Agenzia delle Entrate, gli altri Ordini professionali, il Tribunale e in particolare i Giudici della sezione fallimentare, l’Unione giovani Dottori commercialisti ed esperti contabili, le Banche locali tra cui la Banca Popolare di Bergamo e il Credito Bergamasco ed altri Istituti di Credito, il Codis, Coordinamento degli Ordini della Lombardia. Costante anche l’attenzione verso i giovani, che anche per il prossimo anno continueranno a versare una quota ridotta di quasi l’80%, confermando quello di Bergamo come uno degli Ordini del nord Italia con la quota associativa più bassa. In conclusione, Carrara ha ricordato l’importanza del lavoro dei commercialisti, in virtù del loro ruolo di garanzia nell’ambito delle dinamiche economiche. “E’ necessario continuare a riaffermare tanto a livello nazionale, quanto a livello locale il ruolo della nostra categoria professionale che è sovente soggetta ad attacchi da parte di altri centri di interesse e che, spesso vessata da inutili complicazioni in ambiti fiscali, svolge una vera e propria azione di supplenza nei confronti della pubblica amministrazione". 


Vendite
a domicilio,
salgono
fatturati
e occupazione

Nel terzo trimestre 2013 il fatturato delle aziende associate Univendita -l’Unione italiana vendita diretta aderente a Confcommercio – registra un + 6,7% sullo stesso periodo del 2012, per un valore di 860 milioni e 471mila euro. Il risultato conferma il trend di crescita che ha caratterizzato la prima parte dell’anno. Nel dettaglio, i comparti più dinamici sono stati beni durevoli casa (+7,3%) e cosmesi e cura del corpo (+5,3%) seguiti da alimentari e beni di consumo casa (+4,3%). Performance a due cifre per il comparto altri beni e servizi (+24,2%), trainato dal risultato positivo del settore viaggi e turismo (+15,3%). “La vendita diretta a domicilio d’eccellenza continua a crescere – commenta il presidente Ciro Sinatra -; un risultato che spicca ormai da anni in uno scenario di crisi perdurante e con i principali indicatori economici in ribasso”. “In uno scenario che rimane critico, le aziende associate Univendita costituiscono quindi un’eccezione che si può interpretare in termini di fiducia conquistata – commenta Sinatra -: da un lato, infatti, i consumatori premiano i prodotti di qualità, proposti a domicilio da venditori professionali, dall’altro sono i consumatori stessi, soddisfatti degli acquisti, a contribuire ad allargare il giro facendo passaparola con amici e parenti».
Saldo positivo per le aziende associate Univendita anche sul fronte occupazionale: il numero degli incaricati alla vendita al 30 settembre cresce, infatti, del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, attestandosi a quota 66.096, con una componente femminile pari all’88,8%.


Trescore, l’iniziativa
dei commercianti:
si pattina
sul ghiaccio
fino ai saldi

Sin dalla nascita, nel giugno scorso, l’Act Associazione Commercianti di Trescore non ha nascosto la propria ambizione di “dare una scossa” con iniziative in grado di rilanciare l’attrattività del paese, all’interno del più ampio progetto di Centro commerciale naturale. Per le festività natalizie ha pensato in grande ed ha allestito, grazie alla raccolta di sponsorizzazioni, una pista di pattinaggio coperta, aperta tutti i giorni fino al 12 gennaio. L’iniziativa, partita il 23 novembre, ha già incontrato un buon successo e la struttura sta diventando un punto di ritrovo per i giovani e le famiglie. In più, ogni domenica sono in programma eventi ed attività per animare ulteriormente la passeggiata e lo shopping (i negozi saranno aperti la domenica fino al 12 gennaio, in pieno clima di saldi). L’8 dicembre, ad esempio, i bambini saranno invitati a far volare un biglietto con un pensierino sul futuro su palloncini illuminati da led, mentre in piazza Cavour e piazza Dante si prepareranno una “mega” polenta, vin brulè e cioccolata. Ma ci saranno anche (il 22 dicembre) Babbo Natale in trono, impegnato a distribuire doni ai bambini, un corpo di ballo vestito da Babbo Natale che attraverserà il paese su auto Abarth e tanto altro ancora. L’inaugurazione della pista si è tenuta sabato 30 novembre. Ecco alcuni scatti della giornata https://www.larassegna.it/galleria_fotografica.php?galid=42