“Un delitto che i ragazzi
non trovino risposte sul territorio”

Imelde Bronzieri, se fosse un film saremmo al secondo tempo…
“Non mi sarebbe sembrato giusto non girarlo e sprecare così le competenze fin qui accumulate” risponde la fondatrice, nel 2011 di MiMiSol, esclusiva linea di abbigliamento per bambini, con un fortunato passato targato Pinco Pallino.
Una leonessa che è tornata a ruggire…
“Diciamo che ho ereditato una certa fierezza, soprattutto dalle donne della mia famiglia, mia madre, in primis, la signora Loda nel cui laboratorio di Trescore ho cominciato ad apprendere il mestiere, poi  Maria Pia Fanfani, Marisa Bellisario. Modelli di femminilità a cui mi sono ispirata e che mi hanno spronato”.
La molla che la spinge qual è?
“Non direi tanto la creatività, quanto piuttosto la voglia di “fare”. Mi sono rimessa in gioco proprio per questo, per non tradire questa capacità che, nel mio campo, si traduce con un’equazione molto semplice”.
Quale?
“Quella per cui, grazie alla mia voglia di “fare”, altre persone hanno la possibilità di lavorare, qui in Italia”.
Un made in Italy di successo…
“L’80 per cento della produzione di “MiMiSol” finisce sul mercato estero, dove sono già stati aperti alcuni punti monomarca, e altri ne arriveranno presto. Ecco, considerata la mia carta d’identità, sono felice che le aziende con cui collaboro possono espandersi nel mondo e creare un business di lavoro interessante. I talenti non vanno buttati”.
In particolare, qual è il “suo talento”?
“Se si può definire tale, direi la caparbietà. Non mollare mai e guardare avanti senza mai voltarsi indietro…”
Perché è finita l’avventura di Pinco Pallino?
“Preferirei non parlarne, è stato un momento molto difficile sia sul piano professionale che su quello personale, ma che per fortuna è passato. Una questione molto, molto delicata”.
Che cosa l’ha aiutata?
“La mia famiglia, i miei figli e i miei nipoti. Mi reputo una donna fortunata, perché in molti frangenti mi sono imbattuta in grandi professionisti… e poi una mano me l’ha data anche la Provvidenza, quella con la P maiuscola”.
Come sta andando il “fattore” moda?
“Bene, benissimo. E’ l’orgoglio e il vanto della nostra Italia. Abbiamo la fortuna di avere gente come Armani, come Valentino, Prada…che tengono alta l’immagine della nostra nazione”.
Che cosa tiene “alta” la nomea di Bergamo?
“La voglia di fare, anche se abbiamo trascurato l’internazionalizzazione. I primi tempi dei Pinco Pallino, ricordo che io e Stefano partimmo alla volta di New York, per la prima fiera del bambino, compiacendoci di quello che sapevamo fare e di come avremmo potuto essere apprezzati in America. Non solo Bergamo, ma l’Italia in generale possiede un oro che non sta sotto la superficie, ma sopra. Ho clienti che impazziscono per il nostro Paese…”.
Le capita mai di invitarli a Bergamo?
“Ma certo! Tra l’altro ho un bellissimo ufficio in via Tasso, che tra qualche mese diventerà il mio ufficio di rappresentanza e Bergamo sarà il mio biglietto da visita urbano”.
Da cosa nasce l’ispirazione?
“Dalle emozioni, sono sentimenti che si trasformano con l’arte del fare. Quello che conta in questo lavoro sono le idee. In questo nuovo progetto c’è una segmentazione operativa secondo cui le varie componenti lavorano dando il meglio delle proprie competenze”.
La fonte creativa qual è?
“I miei nipoti, i figli di amici e più in generale i bambini con un’avvertenza assoluta: anche nell’abbigliamento devono essere lasciati bambini”.
Occuparsi di bambini è il segreto per mantenersi giovani?
“Dentro di me c’è una bambina… sono stata le quarta di sei sorelle. Ringrazio il cielo di essere nata in una famiglia che mi ha inculcato principi precisi…la correttezza, la stretta di mano, la parola data, non scendere a compromessi. Potrei farlo anche nel lavoro, magari proponendo dei vestitini da starlette per accontentare il mercato, ma non lo faccio. La vita, anche imprenditoriale, deve essere composta da business ma anche da questi valori, me l’ha insegnato mia mamma… occorre pensare anche agli altri”.
In che modo?
“Occupandosene, molto semplicemente. Ad esempio, questa è stata la molla della mia esperienza amministrativa a San Paolo d’Argon, due mandati come vicesindaco”.
Cosa le è rimasto?
“Tanto, un’esperienza che mi ha messo a contatto con la realtà e che mi ha consentito di veder realizzate alcune delle mie idee, soprattutto per quanto riguarda l’infanzia e la famiglia. Credo che per quei tempi, 20 anni fa, mettere attorno ad un tavolo tutte le realtà coinvolte in progetti educativi dei bambini e dei giovani fosse antesignano di un nuovo modo di concepire e dare attenzione al “sociale”. Tanto per dire, siamo passati da 800 prestiti di libri l’anno nella biblioteca comunale a 13 mila, dopo 8 anni”.
A proposito di cultura: che rapporto ha la cultura con la moda?
“La moda e il design in generale sono il termometro di un certo modo di vivere. La cultura è la base del nostro futuro imprenditoriale”.
Futuro dove i giovani arrancano…
“Il livello di preparazione delle giovani generazioni è altissimo, soprattutto all’estero. E’ un delitto che i nostri ragazzi non trovino sul territorio delle risposte alle loro attese. I migliori sono costretti ad emigrare per trovare possibilità di esprimere i loro talenti. Non ce ne facciamo carico ed è una cosa terribile”.
Che cosa la infastidisce di più?
“La mancanza di cultura, di valori non trasmessi, di un “piattismo” che anziché alzare il livello del lavoro e della produttività lo porta verso il basso, di rincorrere audience a tutti i costi. Trovo che sia insopportabile… “
Bergamo città della cultura…
“Potrebbe essere un grande volano…”
Come in pratica?
“So che sono all’opera commissioni e progetti, ma se anche non dovessimo vincere, il lavoro fatto per la candidatura non sarà stato fatto invano. Niente andrà perso. Abbiamo l’aeroporto che ci porta il mondo, ma ci manca da sempre il senso dell’ospitalità, dell’accoglienza. Speriamo che questo sia un incentivo per le giovani generazioni impiegate nel settore alberghiero. Dobbiamo investire nella formazione di operatori capaci di accogliere gli ospiti di target medio alto che approderanno nella nostra città che ha dei pregi incredibili, uno tra tutti l’accessibilità da tutta Europa”.  
Che cosa la rende fiera di essere bergamasca?
“Tutto, di aver avuto una famiglia come la mia fortemente bergamasca che mi ha insegnato a lavorare”.
Che cos’è l’eleganza?
“La semplicità”.
Il consiglio per un dress code impeccabile?
“Una camicia bianca e un paio di jeans, sono perfetti. E’ possibile trovare capi di buon gusto anche a prezzi bassi”.
Il Royal Baby sta per venire al mondo: come si veste un bambino futuro re?
“Come tutti gli altri bambini e come farà la sua mamma. Una delle cose che mi ha gratificato di più è stata vedere Quvenzhane Wallis (la  principale interprete di Beasts of the Southern Wild, film diretto da Benh Zeitlin e candidata all’Oscar) vestita da bambina e non da piccola star. Per non dire della piccola Suri, la figlia di Tom Cruise che ha comprato le mie scarpe, scarpe senza tacco, cioè scarpe da bambina. E’ il mio credo sul mondo del bambino che ho visto riconosciuto nello star system”.
L’entusiasmo non le manca…
“Rimettersi in gioco alla mia età ha significato rinascere, ho rifatto un progetto creativo più contemporaneo sia a livello di prodotto che di organizzazione”.
Tre cose per cui vale la pena vivere…
“Vivere per vedere, conoscere, fare, perché ci sono figli e un progetto di vita che lascerai agli altri”.
Qualche rimpianto?
“Avrei potuto prendere delle decisioni diverse…ma sono contenta anche così”.
Lei che nonna è?
“Una nonna con la valigia, mi piacerebbe portare i miei nipoti con me per il mondo. E lo farò”.
Un consiglio per chi vuole cominciare il "mestiere" dello stilista?
“Studiare ed essere umili”.
C’è uno stilista che ammira?
“Miuccia Prada, una donna eccezionale. Spesso ho pensato se potessi lavorare con lei. Le avrei fatto anche da cameriera”. 


Pagamenti alle imprese, la Regione
mette in circolo un miliardo

Per rispondere al fabbisogno di liquidità delle imprese e per sbloccare gli investimenti degli Enti locali, la Regione Lombardia ha varato “Credito In Cassa”, iniziativa del valore di un miliardo per la gestione, lo smobilizzo e l’incasso dei crediti scaduti vantati dalle imprese lombarde nei confronti di Comuni e Province, stimati in Lombardia in 4 miliardi di euro. L’operazione si rivolge a tutte le imprese lombarde (micro, piccole, medie e grandi) singole in qualunque forma costituite, con sede legale o operativa in Lombardia, appartenenti a tutti i settori, che abbiano crediti scaduti o che saranno scaduti alla data di presentazione della domanda per la fornitura di beni, servizi, lavori nei confronti di Comuni, Unioni di Comuni e Province lombardi. La dotazione finanziaria è di un miliardo di euro, messo a disposizione dalle società di factoring convenzionate che acquisteranno i crediti vantati dalle imprese nei confronti degli Enti locali aderenti a Credito In Cassa, attraverso contratti di cessione del credito pro soluto stipulati con le imprese creditrici. La cessione pro soluto libera in tal modo l’impresa dal rapporto debito-credito con l’Ente locale e vede la società di factoring quale nuovo creditore dell’Ente locale.
Della dotazione finanziaria complessiva, il 70% è destinato a sostenere le imprese che vantano crediti nei confronti dei Comuni e delle Unioni di Comuni lombardi e il 30% a sostenere le imprese che vantano crediti nei confronti delle Province lombarde.
I crediti vantati dalle imprese nei confronti dell’Ente locale devono essere certificati da quest’ultimo ai sensi del DM Certificazione del 25 giugno 2012. Potranno riguardare sia le spese correnti (spese ordinarie) sia le spese in conto capitale (spese di investimento) e avere un importo minimo di 10mila euro e massimo di 750mila per i Comuni e le Unioni di Comuni e di 1,3 milioni per le Province e i Capoluoghi di Provincia.
Se l’impresa si impegna a liquidare a sua volta i propri sub-fornitori, tali importi sono aumentati rispettivamente fino a 950mila euro per i crediti verso i Comuni e le Unioni di Comuni e fino a 1,5 milioni di euro per i crediti verso le Province e i Comuni Capoluoghi di Provincia. Grazie alla cessione del credito pro-soluto, le imprese possono “tirare un respiro di sollievo”, migliorare la situazione dei propri bilanci immettendovi liquidità, guadagnare la possibilità di accedere a nuovi crediti. I costi connessi alle operazioni di cessione dei crediti sono scontati nella misura dello 0,75% grazie al contributo regionale.
Ma i vantaggi sono anche per gli Enti locali, che possono riprogrammare i pagamenti legati a debiti già maturati anche successivamente alla data del 31 dicembre 2012 (limite temporale previsto dal DL n. 35/2013) e dilazionare il rimborso dei propri debiti fino a 8 mesi per quelli di parte corrente e fino a 18 mesi – nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica – per quelli di parte capitale senza nessun onere economico a proprio carico.
Si stima che l’intervento avrà un impatto immediato sull'economia e sul sistema occupazionale e produttivo lombardo, con un incremento dello 0.3% del Pil e la creazione di un migliaio di nuovi posti di lavoro.


Libri di testo per le elementari,
Bergamo fa scuola

Fa già scuola l’iniziativa dei librai bergamaschi che ha permesso, in città, di riportare la distribuzione dei testi per le elementari nelle librerie e cartolibrerie di vicinato, dopo che il Comune di Bergamo si era affidato lo scorso anno ad unico fornitore. Il progetto coniuga la comodità per le famiglie di prenotare e ritirare sotto casa i libri alla possibilità per l’Amministrazione di risparmiare (le attività aderenti garantiscono infatti uno sconto dell’8%), con in più un’accelerazione sul versante dell’innovazione, che manda in pensione le “vecchie” cedole. Le due associazioni provinciali dei librai attraverso il fondo innovazione di Bergamo Sviluppo hanno infatti realizzato un sistema informatico che snellisce le procedure. «Fin dagli anni 60 i comuni sono abituati a stampare e distribuire le cedole cartacee alle famiglie – spiega Cristian Botti, presidente del Gruppo Librai e Cartolai dell’Ascom -. Ora il tutto sarà gestito semplicemente da un software: il Comune fornirà per via telematica la lista degli aventi diritto alle cartolibrerie, che stamperanno la cedola e consegneranno i testi».
L'idea non è passata inosservata, tanto che anche la Regione la sta studiando da vicino con l’obiettivo di applicarla su larga scala. Per le cartolerie significa riallacciare i rapporti con una fascia importante della popolazione. «Chi arriva per il libro scolastico può comprare anche il resto del corredo: quaderni, diari, matite – evidenzia Botti -. Ciò consente di respirare un po' in questi tempi di crisi, perché riporterà clienti nei nostri negozi di quartiere. Da parte loro, le famiglie potranno contare su un servizio di qualità, puntuale e attento alle loro esigenze». Già 24 librerie e cartolibrerie di città e provincia hanno adottato il nuovo sistema, ma si prevede un incremento.

Ecco chi partecipa

In città: Bovio Bianchini Maria (via Corridoni), Buona Stampa (via Paleocapa), Cartoleria Primavera (via Fermi), Cartolibreria Matisse (via S. Ambrogio), Cartolibreria Parentesi (via Toti), Cooperativa Libraria il Quartiere (via Gombito), Libreria Arnoldi (via Matteotti), Libreria il Borgo – Il Libraccio (via San Bernardino), Libreria Mondadori di Libreria Borgo d’Oro (via Borgo Santa Caterina), Libreria Palomar (via Angelo May), Liub Sas (via Dei Caniana), Matfed (via dei Canina), Zeus (via Tremana).
In provincia: Cartoleria Nani (Alzano Lombardo), Edicola Cartolibreria di Quarti Stefano (Alzano Lombardo), Libreria Borgo – Il Libraccio (Curno), Alessia Libreria (Fiorano al Serio), Cartolandia (Gorle), Spazio Ufficio (Grumello del Monte), Cartoleria Anna (Paladina), Elledue.Pi – Libreria il Parnaso (Ponteranica), Libreria Terzo Mondo (Seriate), Consoli Maria Angela (Tavernola Bergamasca), Carrara Lucia Domenica (Villa d’Ogna).


Caaf 50 & Più,
intesa
con l’Università 
per la compilazione
dei modelli “Iseeu”

Il Caaf 50 & Più, aderente ad Ascom, ha siglato con l’Università degli Studi di Bergamo una convenzione per il servizio di assistenza nella compilazione dei modelli ISEEU per il quadriennio 2013-2017. Da oggi ci si potrà rivolgere presso gli sportelli 50 & Più in via Borgo Palazzo per elaborare e trasmettere all’Inps e all’Università le certificazioni economiche degli studenti universitari utili per l’erogazione delle prestazioni e la partecipazione ai relativi costi. Il Caaf si occuperà di assistere ed asseverare la dichiarazione ISEEU (ISEE integrato con i parametri indicati dall’Università), provvedendo a trasmettere tutti i dati analitici dello studente e del suo nucleo familiare all’Ateneo.  Per il cittadino straniero non residente in Italia, purchè provvisto di codice fiscale verrà effettuato il calcolo in analogia all’ISEEU, sulla base dei documenti previsti dalla normativa vigente e richiesti dall’Università. Per gli stranieri residenti all’estero e sprovvisti di codice fiscale verrà rilasciata l’attestazione sulla base della documentazione del Paese d’origine, tradotto e vistato presso la sede italiana di ambasciata o consolato.
Le scadenze e la documentazione. Gli studenti al fine di ottenere le agevolazioni sul pagamento delle tasse universitarie dovranno effettuare la dichiarazione sostitutiva unica dal 15 luglio al 31 gennaio. Il Caaf si impegna ad elaborare l’attestazione ISEEU agli studenti che abbiano richiesto l’appuntamento entro il 30 novembre. Il primo invio dei dati dovrà essere richiesto al Caaf entro il 1° ottobre, per l’ultimo invio la scadenza è fissata al 30 gennaio.
Per maggiori informazioni  Caaf 50 & Più 035.4120126-127


LA LETTERA
Aeroporto,
parcometro rotto
da giorni e gli utenti
fanno la coda

Caro direttore
capita spesso di leggere delle eccellenze bergamasche e un accenno all’aeroporto non manca mai, probabilmente a buon ragione. Che Orio sia, del resto, una porta su Bergamo e una grande risorsa per il territorio é fuor di dubbio, che sia il primo biglietto da visita per chi atterra nella nostra provincia altrettanto.
Ebbene, fatte queste premesse, ci si aspetterebbe da chi gestisce uno scalo di tale successo un’attenzione costante agli utenti, un’ incessante solerzia nel porre rimedio ad ogni sbavatura. Non è così, perlomeno stando a quel che mi è capitato nei giorni scorsi. Piccole cose, intendiamoci, ma che danno il senso di uno scarso rispetto per chi utilizza il nostro scalo. I fatti. Mercoledì, tardo pomeriggio, arrivo in aeroporto per accompagnare un parente. Parcheggio nell’area riservata alla sosta breve e dopo 20 minuti torno. Arrivo al parcometro, pronto a pagare, e lo scopro insolitamente libero. C’era un motivo: era fuori uso. Capita. Vado all’altro parcometro e trovo una quindicina di utenti in coda. Qualcuno un po’ seccato, a dire il vero. Me ne faccio una ragione, perché può succedere che una macchinetta vada in tilt. Torno in aeroporto domenica mattina, stesso parcheggio, stesso copione. All’uscita dall’area Arrivi, ritrovo un parcometro con una lunga fila di utenti e l’altro ancora fuori servizio.
Mi chiedo: possibile che in piena stagione turistica, uno scalo preso d’assalto come quello di Orio non abbia trovato, in tre giorni, il tempo di riparare un parcometro, o quanto meno di spiegare in modo esauriente – chessò, con un cartello – il motivo della disfunzione? Nulla, neanche due righe di scuse per il disagio. Ripeto: sono piccole cose, ma fastidiose, che non fanno fare una gran bella figura al nostro scalo.

Cordialità
Severo F.


Brebemi Shopping,
si acquista e si vince
ad Antegnate,
Barbata, Fontanella
e Romano 

Quattro comuni, due distretti del commercio e un solo calendario delle iniziative estive. I comuni di Antegnate, Barbata, Fontanella e Romano di Lombardia hanno aggregato i loro distretti di riferimento e hanno creato Brebemi Shopping, distretto diretto dal manager operativo Letizia Frosi e punto di riferimento per tutte le iniziative di rivitalizzazione e di aggregazione delle quattro realtà della bassa bergamasca.
Per l’estate il nuovo distretto ha lanciato il concorso “Acquista e Vinci”, che coinvolge circa 130 esercizi commerciali dislocati nei differenti comuni. Dal 1° luglio al 1° agosto 2013 a chi spenderà almeno tre euro in uno dei negozi aderenti all’iniziativa verrà consegnato un coupon per partecipare all’estrazione finale di buoni spesa del valore totale di 1.000 euro.
Per vincere i buoni in palio bisognerà compilare il tagliando in ogni sua parte, con i dati anagrafici e tutte le informazioni richieste, e imbucarlo nell’urna del distretto, che girerà nelle piazze di Romano di Lombardia, Antegnate e Fontanella durante le Notti Bianche e le serate di Shopping sotto le stelle.
Dopo Romano di Lombardia, l’urna si troverà sabato 13 luglio alla “Notte Bianca a Fontanella” (Piazza Matteotti); giovedì 18 luglio tornerà a Romano di Lombardia per il “Giovedì sera – Shopping sotto le stelle” (via Tadini), sabato 20 luglio verrà portata alla “Notte Bianca ad Antegnate” (Piazza Cavour – Piazza della Chiesa), mentre giovedì 1° agosto sarà ancora a Romano di Lombardia per il ”Giovedì sera – Shopping sotto le stelle” (via Tadini).


Treviglio, negozi “in rosa”
contro la violenza sulle donne

Per la Sagra di Sant’Anna Treviglio ha scelto come tema conduttore la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Si tratta di un tema molto sentito dalla comunità, in cui trovano un minimo comune denominatore l’Amministrazione comunale, gli enti, le associazioni e le organizzazioni che, insieme a Pro Loco Treviglio, contribuiscono a vario titolo alla realizzazione delle iniziative proposte, anche nell’ambito dell’attività del Distretto del Commercio: Botteghe Città di Treviglio, Noi per Treviglio, Sirio Csf e Sportello Donna, Avis Treviglio, il Consiglio delle Donne e la Commissione Pari Opportunità Città di Treviglio, Soroptimist International, oltre agli sponsor collegati alle singole iniziative. Nei quattro giorni della festa i negozi del centro storico che aderiscono all’iniziativa si “vestono di rosa” ed espongono in vetrina le scarpette rosse, diventate ormai il simbolo della lotta alla violenza sulle donne, e uno specchio, simbolo di riflessione sul coinvolgimento di ogni individuo nell’impegno civile. Su questo sfondo si innestano le iniziative culturali e di animazione. Mercoledì 24 lo Shopping al Chiaro di Luna è accompagnato dall’esilarante esibizione di Andrea Prada, Giallorenzo e Il grande mago, ospiti fissi della trasmissione Zelig. Venerdì 26, giorno di Sant’Anna, alle 18 si celebrerà la Messa nel santuario della Madonna delle Lacrime, con l’accompagnamento della Schola Cantorum G.B. Cattaneo. Sempre venerdì, dalle 18 alle 20 i caratteristici cortili dei palazzi di via Galliari verranno trasformati in luoghi espositivi di immagini sacre e di fotografie storiche. La mostra sarà allestita anche sabato 27 dalle 17 alle 22.30. Inoltre, cortili e palazzi di via Galliari saranno visitabili sotto la guida delle divulgatrici culturali di Treviglio e dell’Ufficio Iat dalle 20.30 alle 22.30. Sempre sabato, dalle 18, la biblioteca civica proporrà una selezione di libri di donne e sulle donne, e ospiterà un “Aperitivo in Rosa” con DJ-set che si protrarrà fino alle 24 (parte del ricavato sarà devoluto in beneficienza). La festa si conclude sabato sera con la camminata solidale “Noi per le donne", che riporterà l’attenzione sul tema conduttore. La camminata partirà alle 20.30 dall’area mercato per svilupparsi lungo un percorso di 4,5 chilometri per le vie cittadine e si concluderà in piazza Manara con il concerto rock del gruppo musicale “I Gladioli”. Ai partecipanti alla camminata saranno distribuiti omaggi/buoni sconto offerti da alcuni esercizi commerciali del centro storico.


Valle Seriana e Val di Scalve,
al lavoro con arte e cultura  

Lorenzo Serafini, classe 1987, è laureando in Scienze storiche all’Università di Trento. Come tanti bergamaschi della sua età, sogna di poter vivere di arte e di cultura, trasformando la sua passione in un vero e proprio lavoro. E, per il momento, sembra che ci stia riuscendo. Lorenzo è infatti uno dei sei ragazzi che collaborano al progetto “Percorsi turistici e culturali e laboratori artistici”, in programma da luglio a ottobre in 23 comuni montani, in un'area che va da Ponte Nossa a Valbondione, fino a Schilpario. Dare un’opportunità occupazionale e di formazione a giovani precari partendo dal rilancio del patrimonio storico, commerciale ed enogastronomico è l’obiettivo, quanto mai ambizioso, di Valle Seriana e Val di Scalve. Un modo nuovo, insomma, per combattere disoccupazione e crisi economica, mettendo all’opera i cervelli creativi di studenti e laureati. L’iniziativa è sostenuta dal Pirellone che ha indetto un bando nell’ambito delle Politiche giovanili e stanziato un finanziamento di 29.780 euro che ha permesso agli under 35 della zona – formati professionalmente e coordinati da una guida esperta, Helen Debarros – di organizzare tour in borghi e ville storiche, degustazioni di prodotti tipici, biciclettate sotto le stelle, escursioni in mezzo alla natura e laboratori per bambini. Il Museo arte e tempo di Clusone e il gruppo Artelier si sono rivelati fucine di idee privilegiate da cui attingere le menti più preparate da inserire in questo progetto, tutti laureati o laureandi in discipline che vanno dalla storia dell'arte all'architettura: «Volevo riscoprire il patrimonio storico della Valle Seriana, così affascinante ma ancora poco valorizzato – racconta Lorenzo Serafini – quindi mi sono avvicinato al Mat di Clusone lavorando prima nella guardiania e poi entrando a far parte del Mat club, associazione volontaria nata nel 2009 e diventata il centro delle nostre attività culturali. Avevo però voglia di mettere la mia professionalità al servizio dei cittadini. Grazie al bando regionale siamo riusciti a organizzare una serie di iniziative che quest’estate porteranno i turisti, e non solo, a fare shopping ma anche a scoprire il territorio dal punto di vista dell’arte e della natura». Per questo progetto, Lorenzo è stato assunto con un contratto part-time mentre altri cinque sono per ora a tempo determinato: «Non è male per essere la mia prima esperienza lavorativa – aggiunge –. Intanto ho la possibilità di pagarmi gli studi, mi mancano gli ultimi esami e poi la tesi su un argomento che riguarderà il territorio in cui abito. Oggi si fa sempre più fatica a trovare lavoro ed è bello per un giovane come me potersi guadagnare da vivere con la cultura e il turismo. Posso unire l’utile al dilettevole. Il problema grosso, in questo settore, è sempre quello delle risorse. Per fortuna, ogni tanto, le istituzioni ci vengono incontro».
La precarietà è, purtroppo, il denominatore comune dei sei ragazzi che collaborano alle iniziative. Ci sono due insegnanti di storia dell’arte e italiano, sempre in balia di supplenze temporanee, un grafico e un impiegato in un ufficio turistico. Altri due giovani collaborano alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo. Una di loro è Romina Capelli, 31 anni, laureata in Arti figurative e spettacolo alla facoltà di Scienze umanistiche di Bergamo: «Sono da sempre precaria – spiega –. Al momento lavoro alla Gamec come educatrice museale ma è una prestazione occasionale. Così sono riuscita ad arrotondare il mio stipendio entrando a far parte di questo progetto, dapprima come custode del Mat e poi collaborando con il gruppo Artelier». Nato da una costola del Mat e diventato un braccio operativo della cooperativa sociale Aquilone, Artelier si occupa di gestione dei musei, dell’organizzazione di eventi culturali e della valorizzazione del territorio dell'alta Valle Seriana. «Con questa serie di iniziative estive, che proseguiranno poi anche a Natale e Pasqua – continua Romina – daremo vita a percorsi turistici ed enogastronomici, visite guidate e laboratori ludici per i più piccoli. Siamo in sei ragazzi e ci occupiamo un po’ di tutto. Io per esempio adoro i bambini ma se qualcuno ha bisogno di me per un'altra iniziativa inserita nel cartellone, corro volentieri in suo aiuto. Ormai siamo un bel gruppo di amici e questa è per noi un’opportunità per collaborare con musei diversi e farci conoscere all’interno delle istituzioni». L’auspicio di Romina è che questa bella esperienza possa un giorno trasformarsi in un lavoro a tempo indeterminato: «Sono mamma di due bimbi e per gestire al meglio anche la famiglia, fino ad ora mi sono accontentata di occupazioni saltuarie, ma per il futuro, soprattutto quando i miei figli saranno cresciuti, vorrei un po’ più di certezze».


Sale da ballo: «Penalizzati
dai troppi circoli fuorilegge»

Sale da ballo improvvisate e circoli fuori legge inaspriscono e rendono sleale la concorrenza con sale da ballo, discoteche e locali notturni, alimentando ingenti danni economici. La crisi poi non fa che agevolare il proliferare di circoli e club, nati con il solo scopo di sottrarre denaro all’erario e fare business, contrariamente a quanto impone una forma giuridica che bandisce il lucro dalle sue finalità. «Con la crisi crescono i circoli, che non versano tasse, non hanno dipendenti ma soci e non sono soggetti all’agibilità e quindi ai relativi standard di sicurezza. Sono oramai più grandi delle stesse discoteche e la maggior parte non rispetta le regole dei circoli – sottolinea Paolo Visinoni, presidente del Gruppo Sale da Ballo Ascom -. La forma giuridica sembra in molti casi un modo di aggirare la legge per sfruttare i vantaggi fiscali dei circoli, senza tuttavia rispettarne di fatto le regole. Un circolo infatti non ha fini di lucro e non può pertanto trovare nell’attività di bar e somministrazione una forma di guadagno, non può avere nemmeno un’insegna, né tanto meno fare pubblicità». D’estate la concorrenza di feste che trasformano cortili e prati in sale da ballo a tutti gli effetti si fa sentire sempre più con la crisi: «Ormai si balla ovunque. Le feste nei paesi e nei quartieri stanno portando ad una vera e propria erosione del popolo del ballo, specialmente degli appassionati di latino americano», continua Visinoni.
Una recente analisi del centro studi Fipe-Confcommercio realizzata per il Silb, l’associazione italiana delle sale da ballo aderente alla stessa Federazione, ha fotografato il fenomeno. «Far ballare senza avere le autorizzazioni previste per legge significa innanzitutto mettere a rischio la salute di chi partecipa agli eventi e significa anche sottrarre circa un miliardo di euro al circuito economico legale – evidenza il sindacato -. Un valore pari a quello generato dalle strutture che consentono lo stesso tipo di offerta, ma con tutte le carte in regola, e una fetta non da poco, visto che tutto l’intrattenimento, compreso cioè anche quello non danzante, genera un valore pari a 7,5 miliardi di euro».
Il fenomeno delle discoteche mascherate da circoli ricreativi, sportivi o culturali è conosciuto a molti cittadini come esperienza vissuta, ma scarsamente registrato a livello numerico. Eppure dalla ricerca risulta chiaramente che nel 43,6% dei casi la tessera associativa fatta firmare al cliente al momento dell’ingresso in realtà è utilizzata prevalentemente per vedere amici e bere qualcosa. Non meno rilevante è il dato che riguarda l’ascolto della musica e il ballo, finalità vera per cui si sottoscrive la tessera associativa nel 13,5% dei casi. D’altra parte, la rete dei luoghi non convenzionali, fra associazioni sociali e culturali è di circa 20.000 unità a cui vanno aggiunti altri 14.000 tipologie di circoli sportivi fra palestre, spa, centri, piscine e quant’altro. «Si tratta – spiega la ricerca – di potenziali luoghi di offerta di intrattenimento accompagnata da somministrazione di alimenti e bevande».
Le iniziative contro l’abusivismo sono aumentate in maniera notevole, passando dalle 10 del 2010 alle 97 dell’anno successivo per arrivare alle 147 del 2012 e 56 in questa prima parte del 2013. La provincia più responsabile nel denunciare questa forma di illegalità è stata quella di Parma con 31 segnalazioni effettuate dal Silb, seguita di misura da Lecce e Brescia con 20 denunce. «L’abusivismo – dichiara Maurizio Pasca, presidente Silb-Fipe – è la più sgradevole e pericolosa concorrenza sleale in grado di stravolgere e condizionare la competitività sana fra imprese. Come associazione di categoria stiamo svolgendo un ruolo di sentinelle sul territorio per combattere l’illegalità, ma non possiamo fare tutto da soli. Le nostre segnalazioni devono essere sostenute e portate avanti dalle forze dell’ordine, dalle pubbliche amministrazioni e anche dai cittadini che dovrebbero rifiutare di firmare tessere associative per ballare, bere e mangiare».
Il fenomeno non è nuovo anche in Francia, dove le azioni di contrasto si concentrano soprattutto nelle normative sulla formazione obbligatoria, sul controllo delle licenze per la somministrazione di alcol, sui divieti per la vendita di alcolici a minori di 18 anni e nelle limitazioni ai minori di 16 se non sono accompagnati da un adulto. La federazione francese ha anche istituito una commissione speciale dedicata all’abusivismo a cui si dà risalto con una campagna di informazione sui media. Non molto diversa la situazione in Spagna, dove i problemi del settore sono costituiti dalle abitudini di consumo variate anche in relazione alla multietnicità sociale, dalla liberalizzazione che ha portato ad una concorrenza sleale e dall’abuso di alcol che si tenta di contrastare con una cultura del bere responsabile e con una cultura dello stile di vita mediterraneo, cioè con “l’arte de vivir”.


Negozi storici, riconoscimento
all’Albergo Alpino di Colere

Daniele Vecchio riceve l'attestato dal presidente della Regione Roberto Maroni

Cerimonia di premiazione dei “Negozi storici” a Palazzo Pirelli a Milano. La Regione Lombardia lunedì 22 luglio, ha premiato le 64 attività commerciali lombarde che negli ultimi 12 mesi hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento. Tra queste l’Albergo Alpino di Colere, al Passo della Presolana (via Cantoniera). Nato nel lontano 1925, su una struttura costruita nel 1840 dagli Austriaci e utilizzata come casermetta, è da sempre gestito dalla famiglia Vecchio, prima dal nonno Camillo, poi dal figlio Aldo e dalla moglie Germana e ora da quattro dei sei figli, Cristina, Daniele, Elena e Stefania.
Con l’Albergo Alpino i negozi storici bergamaschi riconosciuti da Regione Lombardia raggiungono quota 90: tre insegne storiche di tradizione; 27 tra locali e negozi storici (16 in città e 11 in provincia) e 60 storiche attività (11 in città e 49 in provincia).
«La nostra storia, l’identità dei nostri luoghi e delle nostre città vivono nelle tradizioni del commercio – afferma Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo -. Le 90 attività storiche della provincia di Bergamo sono un grande patrimonio da tutelare. Il riconoscimento valorizza la capacità imprenditoriale e la famiglia, due elementi che non vanno disgiunti quando si parla di commercio e di terziario e che rimangono il punto di forza di tutto il sistema, anche in un momento, come quello attuale, in cui il settore del commercio è in fase di profonda trasformazione».
A conferma del ruolo che le attività storiche rivestono nel commercio bergamasco, Ascom ha costituito un gruppo di coordinamento con lo scopo di valorizzarle e promuoverle, tra le prime iniziative la pubblicazione dell’insegna in alcune guide edite dal Touring Club.