Udinese e Atalanta si sfidano
anche ai fornelli

Domenica 12 maggio Udinese e Atalanta scenderanno in campo per sfidarsi ai fornelli. Dopo il successo delle tappe precedenti, questa domenica torna la quattordicesima tappa del "Campionato italiano del gusto". Alle 13, infatti, la cucina dello Stadio Friuli di Udine ospiterà la sfida culinaria che anticiperà quella calcistica, tra Udinese e Atalanta.  Scenderanno in campo per il Friuli Venezia Giulia il Ristorante Rosenbar di Gorizia e per la Lombardia l'Accademia del Gusto di Bergamo. La squadra di casa con la chef Michela Fabbro preparerà "Piatto della Primavera".  La Lombardia guidata dallo chef Emanuele Poli sfiderà il Friuli Venezia Giulia proponendo il piatto: "Lombata di coniglio con farcia profumata al tartufo nero, con crema di polenta gialla e salsa Strachitunt". La squadra vincitrice sarà proclamata da una giuria composta da giornalisti, una rappresentanza di tifosi dell'Udinese e dell'Atalanta e da personalità varie che valuteranno la capacità di preparare al meglio la ricetta della loro tradizione locale.


Metalmeccanica, in quattro mesi
persi 640 posti nella Bergamasca

La crisi economica continua a ridurre i posti di lavoro nel settore metalmeccanico lombardo. Secondo i dati delle liste di mobilità compilate dai centri per l'impiego delle diverse province, nel primo quadrimestre del 2013 in tutta la Lombardia hanno perso il posto di lavoro quasi 3.100 metalmeccanici. Un numero che rappresenta il 18% circa in più dei posti persi nel primo quadrimestre del 2012, quando i licenziati erano arrivati a 2500 circa.
La provincia più colpita è quella di Milano, con 922 licenziamenti, il 30 per cento del totale. Seguono Bergamo (641, quasi il 21 % del totale), Brescia (362, il 12% circa del totale), Monza e Brianza (344, l'11% del totale). Questi i dati delle altre province: Como 41 licenziamenti, Cremona 48, Lecco 196, Lodi 24, Mantova 127, Pavia 169, Sondrio 10, Varese 189. “Siamo estremamente preoccupati perché il numero dei licenziamenti aumenta mese dopo mese – dice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia -. L'emorragia di posti di lavoro continua senza che vengano attuati provvedimenti a sostegno delle imprese e dell'occupazione. Oramai siamo all'erosione del sistema industriale lombardo e al collasso dei posti di lavoro. Con alcune forze politiche presenti in Regione Lombardia stiamo facendo incontri e sollecitando interventi urgenti. In particolare chiediamo che vengano utilizzati maggiormente i contratti di solidarietà che permettono il mantenimento dei posti di lavoro. Da qui ai prossimi mesi – conclude Rota – rischiamo grossi problemi per quanto riguarda la tenuta sociale e l'aumento della povertà in una regione come la Lombardia che continua ad avere grandi potenzialità”.


Bergamo, nuovo crollo
della produzione

Segnali negativi per l’economia bergamasca. La Congiuntura economica, resa nota dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Bergamo, evidenzia che nei primi tre mesi del nuovo anno tutti i settori registrano una pensante caduta in termini di produzione, vendite, occupazione e consumi. I risultati confermano che la recessione continua: la produzione dell’industria bergamasca perde 2,3 punti nel trimestre e 4,5 punti rispetto al corrispondente periodo di un anno fa; nell’artigianato manifatturiero la caduta è ancora più pesante e sfiora i 10 punti nel trimestre e 7 nel confronto tendenziale; nel commercio il giro d’affari è in calo del 6,2% su base annua.
Le vendite dell’industria bergamasca sono in calo nei primi tre mesi dell’anno e, per la prima volta, la flessione del fatturato dall’estero è più marcata rispetto al fatturato interno, quest’ultimo in fase negativa da diversi trimestri. Gli ordini dal mercato nazionale continuano a calare ma anche la dinamica degli ordini esteri è in rallentamento a Bergamo su base trimestrale (e in flessione netta nel dato medio lombardo) e ben al di sotto dei livelli di un anno fa.
«Quel che sembra profilarsi nei dati dell’indagine – afferma Paolo Malvestiti, presidente di Camera di Commercio – è un’attenuazione recente del contributo proveniente dai mercati internazionali e in specifico da quello europeo. L’area Euro nel suo complesso è in recessione e la situazione critica dei paesi dell’Europa mediterranea indebolisce l’interscambio commerciale e l’attività produttiva dei Paesi del Nord Europa. La stessa Germania, partner principale per molte aziende lombarde e bergamasche, sta registrando negli ultimi mesi un deterioramento dell’indice di fiducia delle imprese». Secondo il presidente causa di questa pesante flessione è dovuta anche alla difficile situazione politica che ha attraversato il Paese: «Alle conseguenze delle politiche di austerity adottate simultaneamente nei Paesi dell’eurozona e alle prospettive di stagnazione dell’economia europea si sono poi aggiunti, in misura difficilmente determinabile, gli effetti di un prolungato periodo di vuoto politico e istituzionale per il nostro Paese che non hanno certo contributo ad accrescere la fiducia di imprese e consumatori o ad incentivare investimenti e consumi».
Nell’industria spingono a limare al ribasso i prezzi dei prodotti finiti le difficoltà di mercato e il tendenziale rientro delle quotazioni delle materie prime.
Anche l’occupazione diminuisce, nonostante i primi tre mesi dell’anno siano un periodo stagionalmente propizio per le nuove assunzioni, e l’utilizzo effettivo della Cassa integrazione aumenta sia nell’industria che nell’artigianato.
«Le prospettive prevalentemente negative sul prossimo trimestre, le difficoltà sul versante occupazionale e la compressione del reddito disponibile – commenta Malvestiti – continuano a deprimere i consumi»
Il commercio al dettaglio risente pesantemente della situazione: il giro d’affari è in calo a Bergamo su base annua del 6,2 per cento (e del tutto simile è il dato dell’intera Lombardia): -9,3 per cento nel comparto alimentare, -9,5 per cento nel non alimentare e -2,2 per cento nel commercio non specializzato. Il 60 per cento delle imprese che vendono al dettaglio accusa perdite importanti di fatturato. E gli addetti del commercio bergamasco calano, anche se meno rispetto al dato medio regionale.
Il fatturato medio nei servizi è in calo su base annua del 4,2 per cento, poco meno rispetto al dato medio regionale, ma con una flessione superiore ai 10 punti nei servizi alle persone, cali di oltre 4 punti per i servizi di ristorazione e i servizi alle imprese e una più moderata riduzione, inferiore ai 2 punti percentuali, nel commercio all’ingrosso. Spunto positivo per l’occupazione che cresce nei servizi a Bergamo nonostante un complessivo arretramento a livello regionale.
Infine nell’edilizia il giro d’affari resta molto negativo (-7,8 su base annua) anche se non in peggioramento. Peggiorano però le aspettative delle imprese.


Ascom, tre leve per ridare
slancio al commercio

Conoscenza, competenza e competitività. Sono queste le tre leve su cui l’Ascom punterà nei prossimi anni e sulle quali sarà chiamata a confrontarsi e a lavorare. I tre temi saranno i punti cardine della relazione del presidente Paolo Malvestiti alla prossima assemblea dell’Associazione commercianti in programma per lunedì 13 maggio, alle 15, nella Sala Caravaggio del Polo Fieristico di Bergamo.
Sarà un momento di confronto sul delicato momento che il terziario sta vivendo, ma anche di passaggio e rinnovamento, in quanto i soci dell’Ascom saranno chiamati ad eleggere il Consiglio direttivo dell’Associazione, che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni.
L’Assemblea avrà all’ordine del giorno la relazione del presidente, l’esame e l’approvazione del bilancio 2012, la nomina dei revisori dei conti e dei probiviri e la nomina del Consiglio direttivo. Al termine sarà consegnato il distintivo d’oro dell’ Ascom ai presidenti di categoria uscenti: Giuseppe Capurro, Ettore Coffetti, Nuccio Longhi, Riccardo Martinelli, Gabriele Previtali, Renato Rodigari, Paolo Rossi e Angelo Zibetti.
Nella sua relazione di apertura il presidente Malvestiti traccerà un quadro della difficile situazione del settore del terziario, poi passerà ad analizzare quale è il compito e il contributo che l’associazione di categoria può offrire al sistema, per arrivare a delineare quali sono i tratti del commercio del futuro, che ha come punti di appoggio i distretti del commercio, il legame con il turismo e l’Expo del 2015, evento importante dal punto di vista economico e organizzativo. Il presidente metterà in luce come sia fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento del terziario il ruolo di rappresentanza e di tutela che svolge l’Associazione, in particolare nei rapporti con le istituzioni del territorio, Regione, Comune, Provincia e Camera di Commercio. E accanto al ruolo di rappresentanza Malvestiti rimarcherà il valore dei servizi che Ascom offre a sostegno delle imprese associate, in particolare sui temi amministrativi, fiscali, di contabilità, dell’area lavoro, della formazione, a sostegno al credito e reperimento fondi europei.
«Stiamo vivendo un momento molto particolare. E’ da anni che non ci toccava  una crisi così duratura e che prende tutti i livelli e gli aspetti della nostra economia – afferma il presidente Malvestiti -. Questo è un momento critico sotto il profilo politico, economico e sociale. Mentre noi abbiamo bisogno di riconquistare speranza e fiducia. Il compito di un’associazione come la nostra è quella di individuare insieme ai nostri imprenditori quali sono i nuovi i bisogni e leggerne le dinamiche sociali prima ancora che si traducano in comportamenti di consumo. Di scoprire insieme dove punta il commercio del futuro e di conseguenza attrezzarci per affrontare quanto il nuovo mercato ci chiede. Per questo è fondamentale coniugare conoscenza, competenza e competitività e affrontare senza timore le novità che ci vengono incontro».
Il momento centrale dell’Assemblea rimarrà l’elezione del nuovo consiglio direttivo. Per arrivare alle nomine dei vertici dell’Associazione, nei mesi scorsi si sono susseguite le assemblee delle categorie merceologiche che hanno portato alla nomina o conferma dei rispettivi presidente. Nei giorni scorsi il Consiglio delle categorie e il Consiglio direttivo dell’Ascom, in seduta congiunta, hanno candidato 18 presidenti, 11 dei quali saranno eletti durante l’assemblea generale del 13 maggio ed entreranno a far parte del nuovo Direttivo. Dopo l’assemblea, prima della fine di maggio, il Direttivo neo eletto, nel quale entreranno a far parte fino ad un massimo di altri tre membri cooptati, si riunirà per eleggere il presidente.

I numeri
Oltre 22mila le imprese del terziario
“Resta alto il sacrificio degli imprenditori”

Sono 22.031 le imprese del terziario attive nella provincia di Bergamo: 3.728 nel settore della ristorazione e somministrazione; 8.122 nei servizi; 2.861 nel commercio alimentare e 7.320 nel commercio non alimentare. Il settore sostanzialmente tiene, in quanto il calo dal 2011 è al quanto lieve, dello 0,1%. Nel 2011 le imprese registrate in Camera di Commercio risultavano essere 22.050. Nell’ultimo anno il calo più sostanziale è stato nella somministrazione con un -2,2%, seguito dai servizi -1,4% e dal commercio alimentare -1,3%. Mentre il commercio non alimentare ha avuto una ripersa del 3,1%. Se ci addentriamo nello spaccato della città ci si accorge che il calo più consistente ha riguardato il commercio non alimentare con un -2,57%, seguito dai servizi -0,86 e dalla somministrazione e ricettività -0,70; mentre il commercio non alimentare è stabile 0,18%.
«Il 2012, e questi primi mesi del 2013, sono stati terribili per i consumatori, le famiglie, i lavoratori e per le imprese. Sono stati mesi che non ci hanno permesso di recuperare le perdite già accumulate nel 2011. Nonostante questa fatica, il numero delle imprese del terziario rimane stabile, dal 2011 al 2012 si è avuta una flessione dello 0,1% e ora si attestano sulle 22.031unità. La tenuta del sistema nell’ultimo anno è il risultato dei grandi sacrifici che i nostri imprenditori stanno affrontano; sono molti coloro che immettono risparmi personali nelle loro attività per resistere e non abbassare per sempre la saracinesca» spiega Malvestiti.
Negli ultimi cinque anni il commercio ha avuto una flessione del 5%. Gli anni più critici che hanno registrato il calo più significativo di attività è stata tra il 2009 e il 2010, anno in cui il terziario ha toccato cifra 21.992.


Dal tennis ai videogiochi, le imprese
creative bergamasche mettono il turbo

Sono moltissimi i giovani bergamaschi che scelgono di dar sfogo alle proprie passioni e competenze inventandosi un lavoro creativo. Una scelta quasi obbligata visto che oggi il tasso di disoccupazione a Bergamo è al 7 per cento con una media di mille licenziati al mese in provincia. In un’economia in recessione, quindi, fare affari è ancora possibile, basta avere l’idea giusta. Intraprendenza, creatività, entusiasmo sono doti fondamentali, ma quando si avvia da zero una nuova avventura, il rischio è sempre in agguato. In questi ultimi 12 anni, l’Incubatore d’impresa, finanziato dalla Camera di commercio di Bergamo e coordinato da Bergamo Sviluppo, ha cercato di supportare le idee più vincenti, offrendo ai giovani servizi logistici e di consulenza utili per sostenere le fasi di costituzione di un progetto. Alcune di queste idee vincenti sono state esposte al pubblico la scorsa settimana,  all’interno della 54esima Fiera dei Librai, durante l’incontro “Cambio vita e mi metto in proprio”, un titolo emblematico dedicato a tutti coloro che hanno individuato nella scelta imprenditoriale un’alternativa al lavoro dipendente.
Sempre più spesso le professioni emergenti seguono la strada del web. Le nuove tecnologie hanno ad esempio fatto da volano a http://www.oratennis.it, la piattaforma on line dedicata al mondo del tennis. “Con questo sito ho cercato di facilitare l’incontro tra il circolo di tennis e i tennisti – spiega l’ideatore Giordano Giuliani – le difficoltà principali di chi ama questo sport sono due: trovare un campo libero e un compagno con cui giocare. OraTennis permette a tutti di ricercare il campo più vicino, verificandone la disponibilità, visionare i tabelloni e soprattutto effettuare la prenotazione all’istante. Si crea, inoltre, una comunità di tennisti in cui è possibile per gli utenti conoscersi e organizzare partite. Abbiamo oltre 1.800 iscritti registrati con oltre 4mila prenotazioni al mese. Fondamentale è stato il supporto dell’incubatore d’impresa che mi ha fornito spunti per migliorare la mia attività sia a livello grafico che di marketing attraverso dei corsi di formazione. Inoltre, grazie agli spazi messi a disposizione dall’incubatore, ho un posto professionale dove ricevere i clienti”.
L'Incubatore ha sede nel Centro formativo per la creazione d'impresa di Bergamo Sviluppo in via Legler a Brembate Sopra e attualmente ospita 15 progetti di lavoro autonomo. Tra questi spicca anche l’idea di Dario Maffioli e Giorgio Colombari. Insieme questi due ragazzi hanno dato vita a una sorta di Groupon orobico, ma con una marcia in più. Grazie al loro portale, http://www.scontamelo.it, si possono stampare coupon che permettono agli utenti di accedere a offerte giornaliere di buoni esclusivi utilizzabili in negozi, servizi e attività, locali e nazionali. “All’interno dell’incubatore – spiega Colombari – abbiamo conosciuto Giorgio Ghisalberti, un informatico che ci ha aiutato nella creazione di scontamelo.it. La novità è che per accedere ai servizi presenti sul nostro sito non serve la carta di credito. Basta prenotare il coupon gratuitamente, stamparlo e utilizzarlo nel punto vendita. Bustine contenenti i nostri buoni sconto si possono ritirare anche in una sessantina di bar di Bergamo. Sono molte le attività commerciali che ci contattano ogni giorno per entrare a far parte delle nostre promozioni. Il vantaggio per il commerciante è che non gli viene richiesta nessuna percentuale fissa e ha una presenza di 30 giorni online con il suo prodotto. Da questo mese copriamo anche la zona di Bologna e presto arriveremo anche a Treviglio”.
Fare affari nell’universo ludico dei videogiochi è infine l’obiettivo di http://www.bergame.eu, una giovane azienda che ricerca, sviluppa e commercializza videogame per la rete e per i telefonini. “La nostra missione – raccontano i due ventenni Francesco Cortesi e Giorgio Olivas Martinez – è fare videogiochi in Italia, ma dobbiamo farli bene. Vogliamo creare prodotti videoludici in grado di competere a livello europeo e internazionale. Siamo giovani, ambiziosi, competenti e determinati ma consapevoli che prima di arrivare in alto c'è ancora molta strada da fare, tanto è vero che all’inizio l’incubatore di impresa ci aveva respinto. Adesso abbiamo capito che da soli non saremmo andati da nessuna parte. Abbiamo seguito i preziosi consigli di Bergamo Sviluppo e quando avremo i fondi costituiremo una vera e propria azienda”.


Città alta diventa “capitale” dalla magia

Gli appassionati se ne saranno già resi conto. Da qualche anno a questa parte Bergamo ha riscoperto la magia. Nel senso degli spettacoli di illusionismo e prestidigitazione. Un genere che sembrava relegato alle feste dei bambini, alle convention aziendali e all’animazione turistica e che invece – il pubblico lo ha confermato – continua ad affascinare tutte le generazioni, che si tratti di numeri dal grande impatto scenico o di sorprendente abilità nelle manipolazioni, di uno stile ironico e irriverente oppure tecnologico o, ancora, poetico. Ben prima che il talent show “La grande magia” riportasse l’attenzione del pubblico televisivo sui maghi – quelli affermati ed i giovani in cerca di successo -, Bergamo aveva già apprezzato artisti come David Cats, che ha fatto sparire dal palco del Donizetti un aereo, e visto sfilare, al Creberg Teatro, Raul Cremona, erede dei grandi affabulatori, Erix Logan che ha “infilzato” la collaboratrice su una maxi forbice, il trasformismo di Arturo Brachetti, solo per citare i più noti. A suggellare lo speciale feeling della città con bacchette e mazzi di carte la presenza di 180 maghi in sala, lo scorso marzo, ad assistere allo spettacolo di Silvan, indiscusso ambasciatore dell’arte magica italiana nel mondo.
Ora a questo percorso di aggiunge una nuova tappa. Un “Festival della magia” in tre giornate, il 17, 18 e 19 maggio al Teatro Sociale in Città alta, firmato dalla Promoberg, come le altre iniziative sin qui realizzate lungo il filone magico. «Si tratta di un nuovo evento – spiega il segretario generale Luigi Trigona – che, grazie alla collaborazione con il Comune di Bergamo, proponiamo in uno scenario prezioso e quanto mai adatto per questo genere come il Teatro Sociale. È un’occasione per presentare modi diversi di fare magia». Si comincia con quella classica di Aurelio Paviato, capace stupire con gli attrezzi più tradizionali come carte, cerchi, corde. Si prosegue, il sabato, con Erix Logan, al secolo Enrico Del Buono, bresciano, considerato tra gli illusionisti più creativi del momento, per concludere domenica pomeriggio con un programma a più mani pensato soprattutto per le famiglie e i bambini, con il mago Fax, il clown Trallallà, le colombe di Bruno Negrini e le singolari performance di Diego Allegri con le ombre cinesi.
«Quando la Promoberg ha ricevuto l’incarico della gestione del Creberg Teatro – ricorda Trigona – ha pensato di dare alla programmazione un taglio popolare, ossia accessibile a tutti, ma di eccellenza, con una proposta più ampia e differenziata rispetto al teatro Donizetti, sede d’elezione per la prosa e la musica classica. Una scelta coerente con la filosofia delle iniziative fieristiche stesse, che non vogliono entrare in competizione con i grandi poli espositivi ma coltivare nicchie di qualità che caratterizzino l’offerta. La magia rientra pienamente in una visione di questo tipo, si tratta infatti di un’arte capace di conquistare il pubblico e al contempo è qualcosa di singolare che può rendere Bergamo attrattiva».
Una scelta lungimirante, a giudicare dal rinnovato interesse che l’illusionismo sta vivendo. «Possiamo dire di avere anticipato i tempi – ammette il segretario generale -, inaugurando il filone cinque anni fa. I motivi della riscoperta? Si può anche pensare che in momenti di difficoltà come questi le persone abbiano più voglia di lasciarsi andare al sogno, allo stupore. Il giochi di prestigio creano meraviglia, ma non dimentichiamo che sono anche espressione di bellezza, creatività, preparazione e professionalità degli artisti».
Trigona ne parla con cognizione di causa, oltre che con passione, visto che si diletta personalmente nei giochi di prestigio, «bei ricordi d’infanzia che ho recuperato con piacere in età matura» e che, si può dire, ha quindi pensato di condividere con la città. «Un limite allo sviluppo degli spettacoli di magia – spiega – è la riservatezza. Si tratta di un’arte legata al segreto, coltivata in ambito specialistico, un discorso tra maghi. Ma ora qualcosa si sta muovendo. Anche a Bergamo, ad esempio, è nato un circolo magico che speriamo possa crescere, mentre a livello nazionale tanti giovani si stanno proponendo alla ribalta. C’è, insomma, un vivaio che può dare nuova energia al settore, mentre la tecnologia sta contribuendo a rinnovare e rendere sempre più affascinanti le illusioni».
Anche se al fondo deve sempre esserci il desiderio di lasciarsi meravigliare… «Per godersi uno spettacolo non bisogna ingaggiare una sfida con l’illusionista per scoprire il trucco, quello si sa che c’è, non è un mistero – precisa -. Il gusto vero è accettare che, in quel momento, con la magia l’impossibile diventa possibile».

IL PROGRAMMA
Venerdì 17 maggio, ore 21“L’arte delle meraviglie”
Aurelio Paviato, campione del mondo di “close-up magic”, propone uno spettacolo erede dello “stile europeo” della magia, senza effetti speciali se non la grande abilità nel “giocare” con gli attrezzi più classici e con l’attenzione degli spettatori.

Sabato 18 maggio – ore 21“Il grande illusionismo”
Erix Logan si è formato in Canada, patria del nuovo circo, ed è riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi illusionisti del momento. È protagonista di uno spettacolo magico sfavillante in stile Las Vegas, che parte dagli occhi per arrivare al cuore e alla mente.

Domenica 19 maggio – ore 16 “La magia per grandi e piccini”
Uno spettacolo per tutta la famiglia che vede alternarsi in scena quattro artisti: Bruno Negrini, con il fascino senza tempo dei giochi con le colombe, Diego Allegri, che esplora le possibilità delle ombre cinesi, il Mago Fax, allievo del decano dei prestigiatori italiani Piero Pozzi (Mago Karton), e il clown Trallallà.

Prevendita dei biglietti al Teatro Donizetti, al Creberg Teatro e alla Fiera di Bergamo


Cinque domande
sulla città.
I quartieri interrogano
i politici.
Risposte in tre minuti

Sabato 11 maggio all’auditorium di piazza della Libertà, dalle 14.30 alle 17.30, il Coordinamento dei Comitati di quartiere di Bergamo organizza il convegno “I partiti rispondono ai quartieri”, pensato come prima occasione di confronto su argomenti e scelte che disegneranno la città futura dopo le elezioni amministrative del prossimo anno. L’incontro sarà strutturato in cinque domande su argomenti “caldi” selezionate fra la decina che i vari Comitati e Associazioni di quartiere hanno sviluppato nel corso di una serie di riunioni preparatorie.
Ad ogni quesito risponderanno a rotazione tutti i rappresentanti dei partiti invitati (Pdl, Pd, Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Sel) con un tempo di risposta di massimo tre minuti per ogni rappresentante (l’ordine degli interventi sarà sorteggiato per la prima domanda e a rotazione sulle domande successive). Alla fine del quinto giro sarà posta una sesta domanda sulla “partecipazione”, per conoscere quale progetto e quali strumenti i partiti intendono mettere a disposizione dei cittadini perché possano partecipare in modo informato alle scelte della futura amministrazione. Moderatrice sarà Susanna Pesenti. Al termine ci sarà spazio anche per il dibattito con il pubblico in sala. Gli interventi (videoripresi) e il testo scritto con tutte le risposte alle domande proposte saranno pubblicati sulla pagina facebook e sul sito del Coordinamento dei Comitati (http://www.comitatiquartierebergamo.it).
Dopo il primo convegno, nel maggio 2012, occasione di presentazione ufficiale del Coordinamento dei Comitati e per una riflessione sui destini dell’area di largo Barozzi, questo è il secondo appuntamento pubblico dei quartieri con la città. Nei mesi scorsi il Coordinamento – che rappresenta oggi una decina di Associazioni, Comitati e Gruppi di quartiere – si è riunito periodicamente, ha condiviso e approfondito tematiche comuni e prodotto documenti e proposte all’Amministrazione (sul Parco agricolo ecologico, sul Piano Urbano del traffico).


Ristoro e animazione estiva,
sei aree a disposizione in città  

Sono sei le aree individuate quest’anno dal Comune di Bergamo per lo svolgimento di rassegne enogastronomiche e attività di animazione culturale e ricreativa nel periodo estivo: parco della Trucca (dal 14 giugno all’8 settembre), parco Goisis (dal 14 giugno all’8 settembre), piazzale del parco Goisis (dal 14 giugno sino all’inizio del campionato di calcio 2013-2014), spalti di San Giacomo (dal 12 luglio all’8 settembre), parco di Sant’Agostino (dal 14 giugno all’8 settembre) e spalti di San Michele (dal 14 giugno al 26 agosto). Il bando di selezione è pubblicato sul sito del Comune (http://www.comune.bergamo.it) ed è aperto fino alle ore 12.30 del 17 maggio. Possono partecipare i soggetti (enti, società, cooperative, associazioni e persone fisiche) in possesso dei requisiti e delle autorizzazioni previsti da leggi e regolamenti per lo svolgimento delle attività proposte, purché a carico del proponente/rappresentante legale non sussistano cause interdittive alla stipulazione di contratti con la pubblica amministrazione previste dalla legge. Ogni soggetto può presentare domanda per un solo spazio cittadino e non si deve trovare, rispetto ad altri partecipanti alla selezione, in una qualsiasi relazione da cui derivi che le proposte siano imputabili ad un unico centro decisionale.
L’organizzazione delle iniziative dovrà tenere conto dei seguenti limiti di orario serale e degli orari di apertura dei parchi stabiliti dall’Amministrazione. Spalti di San Giacomo, spalti di San Michele, parco Sant’Agostino, piazzale parco Goisis: ore 23.30 termine dell’attività musicale o rumorosa; ore 00.30 termine della somministrazione di alimenti e bevande; ore 1 termine della manifestazione con allontanamento delle persone. Parco della Trucca: ore 23 termine della somministrazione di alimenti e bevande; ore 24 termine della manifestazione con allontanamento delle persone. Parco Goisis (con utilizzo, a uso bar, dell’immobile di proprietà dell’Amministrazione) nei mesi di giugno e settembre: ore 19.30 termine della manifestazione con allontanamento dei presenti; nei mesi di luglio ed agosto ore 20.30 termine della manifestazione con allontanamento delle persone presenti.
Le proposte devono riguardare la realizzazione congiunta delle seguenti attività: percorsi enogastronomici, contraddistinti dal consumo, dalla degustazione e dalla promozione di prodotti agricoli ed eno-gastronomici e da attività di promozione delle eccellenze alimentari bergamasche, con particolare riferimento al tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”; attività socio-animative, contraddistinte dalla realizzazione di eventi di animazione culturale, spettacolare e didattica nel campo della musica, del teatro, della danza, dell’arte, del cinema e dello sport, inclusi progetti specifici per bambini da realizzarsi nelle ore diurne.
Gli operatori devono dichiarare la loro disponibilità a collaborare all’attuazione di iniziative di sensibilizzazione promosse dall’Amministrazione comunale nei confronti della popolazione giovanile in merito alle problematiche relative al consumo di alcolici, di iniziative di promozione del consumo alternativo di bevande analcoliche e collaborare all’attuazione di iniziative a favore dell’integrazione sociale delle persone disabili. Tra le novità, da segnalare che nella formazione della graduatoria di assegnazione dell’area del parco della Trucca si terrà conto della disponibilità all’istituzione di un bus navetta dal parcheggio Auchan sino all’ingresso del parco e della disponibilità a prevedere l’istituzione di un servizio di noleggio di piccoli natanti, da utilizzarsi all’interno del laghetto, secondo modalità indicate nel capitolato.
Il plico contenente la proposta e la documentazione richiesta dovrà pervenire entro le ore 12.30 del prossimo 17 maggio all’Ufficio Protocollo del Servizio Gestione Documentale, piazza Matteotti n. 27, 24122 Bergamo.


Aspan in assemblea, «La crisi
si supera con un pane
ricco di valori»

I progetti educativi nelle scuole e la sfida del pane a filiera locale sono valsi all’Aspan il premio per le buone prassi di responsabilità sociale assegnato da Unioncamere Lombardia. Nella foto il presidente Roberto Capello con l’attestato per la propria azienda

Non nasconde che il calo di consumi c’è e che anche i panifici ne risentono, ma alla parola “crisi” preferisce assegnare il significato più letterale, quello di scelta, di necessità di un cambiamento, «di riassestarsi su un nuovo modo di stare sul mercato e proporsi al consumatore». È perciò una visione di prospettiva quella che Roberto Capello, presidente dell’Aspan di Bergamo – nonché presidente regionale e vicepresidente nazionale dei panificatori – lancia ai colleghi alla vigilia dell’assemblea provinciale, in programma domenica 5 maggio a partire dalle 10.30 alla scuola della Fondazione Istituto Sordomuti, in via Reich 49 a Torre Boldone.
In cosa consiste questo cambiamento?
«Oggi il consumatore è più critico, in un prodotto cerca dei valori, non solo legati al prodotto stesso ma a tutto ciò che sta dietro, che si tratti di materie prime, rispetto ambientale o attenzione alle persone. È quella che si chiama responsabilità sociale di un’impresa, ossia l’interesse non al business fine a se stesso ma alle conseguenze del business».
Non sono concetti un po’ troppo “alti”? Le difficoltà economiche sembra che abbiano, al contrario, accentuato l’attenzione sul prezzo, lasciando in secondo piano tutto il resto…
«Invece no, le minori disponibilità hanno contribuito semmai a far crescere il senso critico nei confronti di ciò che si consuma. Ne abbiamo la conferma dall’operazione “Bergamo, la mia terra, il suo pane”, che ha messo a disposizione dei fornai farina di grano tenero coltivato sul territorio provinciale. Circa 60 panifici hanno deciso di utilizzarla in maniera sistematica: non hanno cambiato il prezzo del pane, ma hanno riscontrato aumenti di fatturato perché il consumatore ha dato valore a fattori come la riduzione dell’importazione e dell’impatto ambientale e la creazione di ricchezza per il territorio».
Il prezzo, dunque, non conta?
«Se vogliamo essere sinceri, il prezzo del pane è troppo basso. Può sembrare una provocazione, ma non è così. Tenendo conto di tutti i costi di produzione, il pane bianco classico dovrebbe essere venduto a non meno di 5.50 euro al chilo. Il prezzo si mantiene più basso perché l’imprenditore tende a non considerare l’incidenza del proprio lavoro e di quello della propria famiglia, diciamo che in Italia le piccole aziende famigliari, che costituiscono il grosso del settore, si sobbarcano parte dei costi».
Non sembra un bel messaggio da lanciare all’opinione pubblica, proprio in momenti come questi…
«Può invece servire a fare qualche conto e a comprendere che il pane non può più essere considerato “l’alimento del popolo” e che il dibattito sul prezzo deve essere inquadrato negli attuali stili di consumo. Un pane pesa circa 60 grammi che, al costo “provocatorio” di 5.50 euro, significa 33 centesimi. In Lombardia il consumo medio è tra 120 e 150 grammi pro capite, si spenderebbe cioè tra i 66 e gli 82 centesimi, meno che per un caffè e l’equivalente di qualche messaggio sms. Ciò che non va è probabilmente l’indicazione del prezzo al chilo. Viste le quantità in gioco, oggi darebbe meglio il senso della spesa indicare il costo del singolo pezzo, come avviene in altri paesi europei».
Ma c’è la crisi…
«Nonostante le difficoltà, il pane non è tornato ad essere l’alimento con cui ci si riempie la pancia. E non tornerà ad esserlo. La nostra è una società dell’eccesso e chi produce non può pensare che i consumi alimentari cresceranno, semmai il contrario. Ci sarà però sempre posto per “l’essenziale di qualità”, ossia quel prodotto in cui il consumatore riconosce dei valori, di cui parlavamo all’inizio. È un po’ il percorso che ha già intrapreso il vino».
Ci può fare qualche esempio concreto di questi valori?
«L’Aspan in questi anni di spunti ne ha forniti. Pensiamo ai progetti educativi nelle scuole e alla sfida del pane a filiera locale, che sono valsi all’associazione il premio per le buone prassi di responsabilità sociale assegnato da Unioncamere Lombardia. Anche la riduzione del contenuto di sale nel pane ha un grande significato. A Bergamo ha raccolto l’adesione dell’80% delle aziende e in Lombardia siamo al 60%, tanto che l’iniziativa è oggi studiata da Olanda e Portogallo. Diminuire la dose di sale, si è visto, migliora il gusto, ma non fa aumentare il consumo di pane, la cosa importante è il messaggio positivo lanciato, il fatto che si diffonde l’attenzione all’uso del sale in ogni momento di consumo. È un elemento al quale i clienti danno peso: preferiscono mangiare meno, ma vogliono qualità, valori ed emozioni e li vanno a cercare».
Come sono stati recepiti questi indirizzi dai panificatori?
«Posso dire che chi ha fatto precise scelte di campo sta avendo meno problemi di fronte al calo dei consumi. Gli altri facciano come credono…».
Polemico? C’è chi non condivide il percorso dell’Associazione?
«È abbastanza logico che in tempi difficili ci si chieda se valga la pena pagare la quota associativa e quanto effettivamente sia utile far parte di un’organizzazione di categoria. A questi dubbi rispondo dicendo che oggi l’associazione non è più solo un partner per i servizi, ma una realtà che mette a disposizione leve di competitività. E vado oltre: offre anche opportunità al cliente per una migliore qualità della vita, come dimostrano i progetti sul grano locale e la riduzione del contenuto di sale. Più in generale, il consumatore sa che dietro un’azienda associata c’è una struttura che lo segue, lo informa tempestivamente (è accaduto ad esempio tempo fa nel caso di una raccomandazione sanitaria dell’Asl), lo supporta. Io stesso, le rare volte che vado in vacanza, scelgo sempre realtà iscritte ad un’associazione di categoria perché so che hanno qualcosa in più».
Dai servizi alle imprese al benessere della collettività, non avete alzato un po’ troppo il tiro?
«La cosa preoccupante è che stiamo surrogando la politica. Gli indirizzi, le strategie, gli strumenti dovrebbero arrivare dai politici, che invece non sono nemmeno in grado di prendere decisioni. Non dimentichiamo però che la responsabilità sociale non è solo un bel concetto, serve al bilancio – cioè al portafoglio – delle aziende perché porta a considerare l’economia energetica, la qualità delle relazioni industriali, il rapporto col territorio, insomma è un’opportunità per crescere».
Tornando in negozio, da tempo l’Aspan sostiene la necessità di una produzione più vicina alle esigenze dei consumatori, a cominciare dai tempi delle sfornate. A che punto siamo con questa evoluzione?
«L’aumento del numero delle donne nel settore, in particolare nella produzione, fotografato dall’Ente Bilaterale regionale, è la testimonianza che la produzione si sta sempre più distribuendo lungo la giornata, perché una donna non lascerà mai i figli nel cuore della notte per andare a lavorare. Quello del panettiere che comincia alle due è ormai uno stereotipo superato. E meno male. Lo spostamento del lavoro in orario diurno e l’aumento della componente femminile saranno la nostra salvezza. Sono le donne, infatti, che, occupandosi delle spese per la famiglia, hanno la visione dalla parte del consumatore. Hanno capito, ad esempio, che ormai il pasto principale è quello della sera e perciò non serve che tutto il pane sia già pronto al mattino. All’ora di pranzo, invece, si mangia sempre più spesso qualcosa di veloce fuori casa e questo è un segmento che i panifici si sono lasciati sfuggire e devono tornare a coprire. Se è vero, infatti, che il consumo di pane si è ridotto, dobbiamo capire in cosa si è “trasformato” quel pane. Sicuramente in pizze, focacce, ma anche in pancarrè e pagnotte da affettare: perché non possiamo essere noi a produrli?».
Una recente indagine ha detto che in Italia mancano 6mila pizzaioli, ci sono carenze anche nella panificazione?
«Non è la manodopera che manca, ma persone con competenze globali, capaci cioè di curare la produzione ma anche la commercializzazione, che sappiano cogliere i cambiamenti in atto negli stili, nei tempi e nei gusti. In Lombardia quanto a formazione e ricambio generazionale, possiamo contare su 26 tra corsi e scuole e su una grande valorizzazione dell’apprendistato. In Bergamasca i corsi sono tre, oltre a quello in carcere. In particolare, nella nuova scuola che ha preso il via quest’anno a Castel Rozzone, l’Aspan ha voluto investire direttamente fornendo le attrezzature del laboratorio e i docenti, fornai in attività che portano in aula la visione del mercato aggiornata cinque minuti prima in negozio. È un impegno, ma è così che possiamo costruirci il futuro, quelle forze lavorative che domani porteranno avanti le nostre aziende».
Lo scorso 13 febbraio è stato rinnovato il contratto nazionale di lavoro, cosa c’è di nuovo?
«La Lombardia è riuscita a portarsi a casa la possibilità di contrattualizzare a livello regionale aspetti sui quali in altri territori non è possibile intervenire. Su tutti la ridefinizione del mansionario. Definizioni come impastatore, infornatore oggi non hanno più senso, le tecnologie danno una grande mano e sono nate nuove figure professionali. Anche il ruolo della cassiera era fermo al 1965 quando i registratori di cassa c’erano sì e no. L’azione sindacale è fondamentale per riuscire a realizzare in concreto quel panificio moderno di cui abbiamo parlato. Perché vanno bene le ipotesi di lavoro, ma poi occorrono gli strumenti. Noi abbiamo sappiamo cosa ci serve, per questo abbiamo le idee chiare su cosa chiedere ai contratti».
Anche sulla bilateralità sono stati fatti passi avanti…
«In Lombardia è partita nel maggio del 2011 ed offre un livello molto avanzato di tutele a lavoratori e aziende. Dall’agosto scorso ha preso il via anche il sistema nazionale, andando a rafforzare l’azione. Parliamo di riconoscimento all’impresa di tutti i costi della malattia del lavoratore, del rappresentante territoriale dei lavoratori per la sicurezza sul lavoro, di buoni per asilo, scuole, libri, prestazioni sanitarie. Le aziende spesso considerano il contributo un costo. Non è un costo ma salario “diversamente reso”, a vantaggio della qualità della vita».


Gli operatori diventano turisti
per promuovere meglio il territorio

Sono sei piccoli “pacchetti turistici” di mezza giornata con tutti gli ingredienti per incuriosire e conquistare un visitatore. La particolarità è che non sono destinati al pubblico, ma agli operatori dell’accoglienza. Albergatori, gestori di bed and breakfast, ristoratori, baristi, oltre al personale degli Iat, sono invitati a vivere da turisti il proprio territorio, a concedersi una piccola vacanza “sotto casa” per andare alla scoperta di percorsi, bellezze artistiche e paesaggistiche, informazioni storiche e curiosità, esperienze a tutto tondo da condividere poi con i propri ospiti.
Sono le “Lezioni di territorio”, seconda edizione di un progetto varato lo scorso anno da Comune di Bergamo, Provincia e Bergamo Turismo in collaborazione con le associazioni di categoria, che ora si amplia con la partecipazione della Camera di Commercio, ente finanziatore insieme e Comune e Provincia, e il coordinamento operativo dell’azienda speciale Bergamo Sviluppo.
Alla base dell’intervento c’è la consapevolezza che le figure che entrano quotidianamente in contatto con i turisti possono recitare un ruolo di primo piano nella promozione del territorio e che l’accoglienza non è fatta solo di strutture e servizi, ma anche di qualità dei rapporti. L’iniziativa è anche la testimonianza del rafforzarsi della rete tra i diversi soggetti interessati allo sviluppo del turismo in Bergamasca. Un percorso che deve comunque essere perseguito con maggiore convinzione, non ha mancato di sottolineare, trasformandola in un’esortazione, il presidente di Bergamo Sviluppo Angelo Carrara. «Si sente spesso dire che occorre fare sistema – ha rilevato – ma ora è più che mai necessario passare dalle parole ai fatti. Assodato che il modello economico del passato è morto, il territorio deve ambire ad uno sviluppo sostenibile, valorizzando tutte le proprie eccellenze e peculiarità. Rispetto ad altri territori c’è ancora tanto da fare, a cominciare dall’aeroporto, che, paradossalmente, è utilizzato per la promozione più da altre realtà turistiche che da Bergamo stessa».
Eppure, dentro a quello che è quasi un cliché nei discorsi sul futuro di Bergamo, ossia la scarsa convinzione con la quale si considera la leva del turismo, qualcosa si muove. «Non presenteremmo progetti come questo – ha sottolineato l’assessore provinciale al Turismo Giorgio Bonassoli – se tre anni fa non si fosse cominciato un percorso che ora, visti i risultati, possiamo dire nella giusta direzione. Abbiamo un portale unico e Turismo Bergamo ha ottenuto di diventare il punto di riferimento per la raccolta delle prenotazioni di tutti gli Iat della Lombardia per l’Expo, un importante riconoscimento della capacità di fare sistema. L’idea stessa, ambiziosissima, della candidatura a Capitale europea della Cultura nel 2019 è un passo significativo, indipendentemente dall’esito, se permette ai bergamaschi anche solo di rendersi conto del fatto che la città può competere per un titolo del genere». Il nodo resta invece quello dei fondi. «Il paragone con altre realtà, come le province autonome – ha affermato Bonassoli – non regge perché i finanziamenti sono ben diversi. Su questo versante le aziende possono fare la propria parte, battendo i piedi per la nostra indipendenza economica». «Ma si potrebbe cominciare anche con alcuni interventi per favorire il fare sistema – ha evidenziato Alberto Brivio, delegato alla creazione d’impresa di Bergamo Sviluppo -, come la semplificazione burocratica, politiche diverse per la tutela del suolo e agevolazioni per creare dei canali commerciali».  
Tornando alle “Lezioni di territorio”, «sono una modalità avviata quattro anni fa con la Bergamo Card – ha ricordato Roberta Garibaldi, delegata per il Turismo del Comune di Bergamo – che si è man mano sviluppata, passando dalle visite ai musei a dei veri e propri itinerari. Hanno ottenuto un ottimo riscontro di partecipanti e sono un momento di crescita professionale, non solo per ciò che si apprende, ma perché danno l’opportunità agli operatori di conoscersi e confrontarsi tra loro e con le istituzioni». A rendere speciali le uscite è anche il taglio, «diverso dalle classiche visite guidate – ha proseguito l’esperta -. Sono pensate come momenti di conoscenza attraverso la narrazione, che puntano a far conoscere gli usi, le tradizioni, i sapori, a far vivere esperienze che possano lasciare il segno. Il concetto di fondo è che se si impara ad amare il proprio territorio si riesce anche a farlo apprezzare e questo permette di realizzare due obiettivi fondamentali, aumentare la permanenza media dei visitatori e favorire il passaparola, così importante oggi che tutto è in rete».
Le “lezioni” rientrano nel progetto “Accoglienza turistica”, che punta a fornire agli operatori competenze sempre più mirate. «Le nuove tendenze – ha chiarito il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni – parlano di una crescita del turismo culturale in senso ampio, che comprende la scoperta dell’identità locale e il desiderio di partecipare a eventi gastronomici, musicali, teatrali, religiosi, ed è in atto anche una trasformazione delle forme di fruizione dell’esperienza di viaggio, che si arricchisce di possibilità grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali». In un’ottica quindi di costante aggiornamento e qualificazione, dopo l’estate la Camera di Commercio con Bergamo Sviluppo e le organizzazioni di categoria organizzerà altri percorsi formativi, dedicati in particolare al “barometro alberghiero” della Camera di Commercio, uno strumento gratuito che consente agli albergatori di verificare il posizionamento in termini di competitività della propria struttura, alla legislazione turistica e all’accoglienza dei clienti.